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CRIMINALITA'
04 Febbraio 2025 - 10:30
Sono giunti in Italia dalla lontana Georgia, lo stato ex-sovietico, attrezzati di tutto punto per arricchirsi alle spalle dei bolognesi, svaligiando i loro appartamenti, ma la Polizia è riuscita a individuarli e ad arrestarli, recuperando anche gran parte della refurtiva.
In pochi giorni avevano messo a segno cinque furti in appartamento, tutti nella apparentemente tranquilla zona Murri, ma i tre uomini che costituivano la banda, di cui il gip Alberto Ziroldi ha confermato l'arresto, sono ora alla Dozza. Nel loro covo sono stati sequestrati gioielli, biciclette, strumenti tecnologici e musicali. Le indagini della Squadra mobile, in questo caso certamente rapide e brillanti, hanno permesso di ricostruire il modus operandi della banda, che utilizzava le cosiddette chiavi georgiane per aprire le serrature senza forzarle, e di individuare il loro nascondiglio.
I componenti della banda, spiega il dirigente della Squadra mobile Roberto Pititto, hanno tutti precedenti specifici: due fratelli trasfertisti di 38 e 42 anni e un 34enne, che faceva da basista, gravitava invece su Bologna. Come base logistica i tre utilizzavano un appartamento in via Alberti, vicino alla zona in cui sono avvenuti i furti: il 31 ottobre in via Calori; il 26 novembre in via Bezzecca; il 28 novembre in via Novelli; il 30 novembre in via Ravenna; il 30 gennaio in via Dagnini. Nel corso delle indagini, gli investigatori hanno notato una serie di elementi comuni nei furti che si susseguivano, tra cui, oltre l'uso delle chiavi georgiane per entrare nelle abitazioni senza forzare le serrature, il fatto che venissero sempre rubati oggetti di vario tipo (come borse, pc, consolle per videogiochi, biciclette, strumenti musicali, gioielli e argenteria) facilmente rivendibili in breve tempo.
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