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L'ANALISI DI ALECS BIANCHI
05 Febbraio 2025 - 10:48
Vincenzo Italiano
Come nella più classica delle sfide da "dentro o fuori", Bologna e Atalanta si sono sfidate a viso aperto. Se la sono giocata, Gasperini e Italiano, sia con la formazione iniziale sia, durante la partita, con i cambi. Potevano vincerla entrambe, perché entrambe hanno avuto più di un occasione per portarsi in vantaggio, ma, da una parte, quella bolognese, si è erto uno Skorupski insuperabile in ogni occasione; dall’altra, una difesa, quella atalantina, che ha impedito al Bologna di andare in vantaggio più per fortuna e per l’imprecisione dei giocatori felsinei, piuttosto che per la bravura.
La buona sorte, però, è finita all’80°, con la splendida parabola di Lykogiannis - al sesto assist consecutivo! - e il colpo di testa vincente di un Castro, appena entrato. Vantaggio meritato e semifinale agguantata, dopo 26 anni, con Italiano che conferma la sua proverbiale capacità di concretizzare le premesse di una stagione, iniziata nella proverbiale diffidenza dei bolognesi, ma che ora sta assumendo toni quasi trionfalistici.
Alla fine della stagione manca ancora molto e molto c’è ancora da fare, ma ora più che mai i ragazzi hanno capito che questa società ha ambizioni e potenzialità ancora non espresse totalmente e che, opportunamente sollecitate - vedi alla voce risultati e trofei - potrebbe dare ancora di più.
E non si tratta solo di soldi - il presidente Saputo non si è mai tirato indietro, fino a oggi -, ma soprattutto nel prestigio e nel blasone che il Bologna e la sua città possono trasmettere all’esterno. La dimostrazione: se un giocatore del calibro di Calabria, 28 anni, quindi, non certo a fine carriera, ha scelto di venire a Bologna, lo ha fatto non perché non avesse alternative, ma semplicemente perché ha visto nella squadra e nella città un'occasione straordinaria.
Adesso, bisogna continuare con la stessa grinta, a partire dall'incontro, importantissimo, di Lecce.
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