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aggressione sui medici
11 Febbraio 2025 - 11:38
Un'ennesima aggressione ai danni del personale sanitario si è verificata, questa volta in un contesto inusuale, non all'interno di un pronto soccorso né tra le corsie di un ospedale, ma in piazza Maggiore, nel pomeriggio di sabato. Un’infermiera è stata oggetto di violenza fisica da parte del genitore di un bambino colto da una crisi convulsiva, mentre stava tentando di prestare soccorso.
Poco prima delle 14, la centrale operativa del 118 ha ricevuto una serie di telefonate, da parte di più persone, che richiedevano con urgenza l'intervento di un'ambulanza a causa delle gravi condizioni di un bambino. L'automezzo di soccorso, come comunicato dall'Azienda Usl, è partito alle 13:53 dalla sede del Maggiore, giungendo in piazza alle 14:02, nonostante le difficoltà causate dal traffico e dai diversi cantieri sulla strada.
Una volta avvicinato alla famiglia, composta dal padre che teneva in braccio il bimbo e uno zio (entrambi originari dell’Europa dell'Est ma residenti nel Bolognese), il personale sanitario è stato accolto con insulti. L'infermiera, una professionista di trent'anni, ha tentato di visitare il piccolo paziente, ma le è stato impedito qualsiasi contatto. Le grida e le offese sono continuate e, nel momento in cui ha aperto il portellone dell'ambulanza, ha ricevuto un calcio violento alla gamba. Dolorante e incredula, ha chiesto chi fosse il responsabile e il motivo dell'aggressione, trovandosi di fronte alla pronta ammissione del padre: "Perché ci avete impiegato troppo ad arrivare".
Nonostante tutto, è riuscita a far salire il bambino sull'ambulanza, ma il padre ha continuato a sollecitare, urlando, di andare subito in ospedale. Al loro arrivo al pronto soccorso pediatrico del Sant'Orsola, il clima all'interno del veicolo era di inquietante silenzio, con il personale intimorito dalla possibilità di ulteriori reazioni violente. L'unico pensiero della giovane infermiera era di far registrare prontamente il bambino al triage per poterlo affidare alle cure mediche senza ritardi.
Fortunatamente, la situazione si è rivelata meno grave del temuto: non si trattava di una crisi epilettica, ma di convulsioni provocate dalla febbre alta, risolte una volta trattate. Successivamente, lasciato il Policlinico, il mezzo è rientrato alla base e l'infermiera si è recata ad una visita presso il Centro di Assistenza Urgente, riscontrando un forte dolore, un ematoma, ma nessuna frattura.
Considerata la gravità dell'accaduto, il veicolo di soccorso è stato bloccato, e la giovane, ancora dolorante e in stato di shock, si è recata nella serata dai carabinieri per presentare una denuncia. Attualmente le forze dell'ordine stanno effettuando verifiche sull'episodio: oltre all'aggressione subita, si configura anche il reato di interruzione di pubblico servizio, dato che il mezzo del 118 è stato momentaneamente inutilizzabile. L’attacco è stato segnalato anche sull’apposito portale dell’Azienda Usl, dove il personale può registrare e rendere noti casi di violenza subìti.
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