I musulmani vogliono la moschea a Bologna

La comunità islamica dialoga con le altre religioni, a Bologna, ma con "molta sofferenza", afferma Yassine Lafram, presidente dell'Ucoii e della comunità islamica bolognese. "Faccio questo percorso - ha detto Lafram, durante un incontro col rabbino della città e con monsignor Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna -, ma il cardinale ha chiese del '600 piene di affreschi, il presidente della comunità ebraica ha una sinagoga con la sua storia e la sua arte; mentre i musulmani hanno solo un ex-capannone agricolo coi tappeti per terra per moschea". Tutto ciò - ha detto ancora il presidente dell'Ucoii . "perché non siamo stati messi nelle condizioni giuridiche di essere riconosciuti. Prima pregavamo di nascosto negli oratori, grazie a qualche parroco. Ma se c'è una chiesa sconsacrata, anche se abbiamo l'autorizzazione, dico ai miei di non entrare, per il rispetto delle sensibilità altrui".

"Non abbiamo l'otto per mille - ha concluso Lafram - e non abbiamo festività riconosciute: preghiamo in luoghi arrangiati. Nella nostra comunità non tutti sono d'accordo sul dialogo. Siamo in grande difficoltà e questo ci mette ancora di più alla prova per portare avanti con dignità la scelta di dialogare a tutte le condizioni".