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Sparatoria in via Audinot: due sospettati per tentato omicidio

Droga e regolamenti di conti tra i moventi della lite avvenuta lo scorso 9 giugno

Sparatoria in via Audinot: due sospettati per tentato omicidio

Foto d'archivio

Il fascicolo aperto dalla Procura in merito al tentato omicidio avvenuto in via Audinot annovera ora due nomi. A otto mesi dalla sparatoria, la Squadra mobile ha concentrato i sospetti su due cittadini italiani, legati alla vittima, un giovane ventenne italiano di origine nordafricana. Il movente sarebbe da ricondurre a "rancori" sviluppatisi nel contesto dello spaccio di stupefacenti. La sera del 9 giugno, intorno alle 22.30, il ventenne era stato colpito durante una violenta lite, mentre tentava di fuggire. Uno sparo al gluteo aveva perforato il suo intestino. Nonostante la ferita, il giovane era riuscito a trascinarsi dal luogo dell'aggressione, situato all'incrocio tra via Audinot e via Roncati, fino a via Sant'Isaia, dove gli operatori sanitari del 118, subito successivamente informati dalla polizia, gli avevano prestato soccorso.

Le indagini erano state avviate immediatamente: gli agenti avevano ritrovato in via Audinot un bossolo appartenente all'arma da cui era partito il colpo. Sul posto erano intervenuti anche gli esperti della Scientifica, che avevano effettuato i rilievi e repertato alcune tracce di sangue sulla scena del crimine. La Squadra mobile aveva subito ascoltato la testimonianza del ventenne, che era stato trasportato in codice di massima gravità all'ospedale Maggiore. Prima di essere trasferito in Rianimazione con prognosi riservata, il giovane, pur in condizioni precarie, era riuscito a fornire pochi dettagli agli inquirenti. Sin dall'inizio, la sua versione dei fatti era apparsa carente e poco collaborativa.

L'ipotesi di un movente legato alla rapina era stata immediatamente scartata: il giovane, infatti, era ancora in possesso di denaro e cellulare. Si era quindi fatta strada la teoria che l'aggressione fosse avvenuta nel contesto della microcriminalità, probabilmente come esito di un regolamento di conti legato a questioni di droga. Era apparso subito evidente che vittima e aggressori si conoscessero, ipotesi confermata dalle prime testimonianze raccolte la sera della sparatoria: alcuni residenti avevano riferito alla polizia di aver udito, in un primo momento, urla di una lite tra diverse persone, seguite dall'esplosione di alcuni colpi di pistola. La Squadra mobile, mettendo insieme i vari elementi e analizzando i filmati registrati dalle telecamere di sorveglianza, è riuscita a identificare due dei partecipanti al regolamento di conti, ora accusati di tentato omicidio.

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