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Medy Cartier: il trapper bolognese a processo per violenza sessuale e pedopornografia

Il 24enne è stato rinviato a giudizio in seguito alla denuncia presentata da una ragazza, allora minorenne, che lo accusa di averla costretta a un rapporto sessuale mentre la riprendeva con una videocamera

Medy Cartier: il trapper bolognese a processo per violenza sessuale e pedopornografia

Medy Cartier

Il mondo della musica trap è di nuovo sotto i riflettori, ma questa volta non per un nuovo successo discografico. Il trapper bolognese Medy Cartier, nome d'arte di El Marbouh El Mehdi, dovrà affrontare l'accusa gravissima di violenza sessuale. Il giovane, già noto per alcuni furti e rapine commessi quando era minorenne, è diventato celebre nel mondo della musica trap grazie al suo talento musicale, scoperto durante la detenzione nel carcere minorile del Pratello. Tuttavia, a luglio, il ventiquattrenne, autore di brani che su Spotify raccolgono oltre un milione di ascoltatori mensili, sarà sottoposto a processo con le accuse di violenza sessuale e pedopornografia.

Nei giorni scorsi, il giudice per l'udienza preliminare, Sandro Pecorella, ha deciso il rinvio a giudizio in seguito alla denuncia presentata da una ragazza oggi diciannovenne, che lo ha accusato di averla costretta a un rapporto sessuale mentre la riprendeva con una videocamera. Secondo l'accusa, il cantante avrebbe poi diffuso il video ad altre persone. Tuttavia, la polizia postale non avrebbe trovato alcuna traccia del filmato, neanche nel cellulare del rapper. Pertanto, è stato disposto un incidente probatorio, durante il quale la giovane ha risposto alle domande della pubblica accusa, della difesa e della parte civile, cristallizzando così la sua testimonianza. Tale versione ha convinto il giudice, ma i dettagli dovranno essere accertati durante il dibattimento.

Medy, difeso dall'avvocato Roberto D'Errico, sostiene che il rapporto fosse consensuale. L'episodio risale alla notte di Capodanno del 2023. I due giovani si conoscevano già e frequentavano, ma la ragazza, come ha ribadito anche nell'incidente probatorio, non avrebbe voluto oltrepassare certi limiti, sentendosi invece forzata, ostacolata dal rifiutare, a causa della sua giovane età e impaurita nel rendersi conto che il cantante la stava filmando. Accuse che Medy nega con fermezza.

Questo procedimento legale rappresenta l'ennesima sfida giudiziaria per il trapper, che ha già affrontato diversi procedimenti per furti e rapine durante la minore età, un processo per stalking e diffamazione verso una ex fidanzata, attualmente in corso a Roma, e due denunce per un concerto non autorizzato nel dicembre 2023 allo shopville Gran Reno e per guida senza patente alcuni mesi dopo, sempre a Bologna, dove fu fermato dalla polizia. Un anno fa, Medy ha scontato alcuni mesi presso il carcere della Dozza per un residuo di pena relativo a reati commessi da minorenne; il Tribunale aveva valutato negativamente la messa alla prova concessa al trapper, che stava svolgendo i servizi sociali presso il reparto per i disturbi alimentari del Sant’Orsola. Sembra però che il trapper avesse esaurito la clemenza concessa ai minorenni e nel frattempo, la Questura gli ha notificato un provvedimento di sorveglianza speciale per quattro anni, considerandolo pericoloso, provvedimento che dovrà essere riesaminato nei prossimi mesi.

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