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In bici da Valencia a Bologna contro il cambiamento climatico: la storia di Silvia Gottardi

L'ex cestista ha percorso 1400 km in bici per promuovere l’iniziativa “Mi illumino di meno” attraversando le città colpite dalle alluvioni

In bici da Valencia a Bologna contro il cambiamento climatico: la storia di Silvia Gottardi

Silvia Gottardi, 46 anni, originaria di Padova ma cresciuta a Tenno (Trento), è una ex giocatrice di pallacanestro, ora commentatrice tv e fondatrice, insieme alla moglie Linda, della pagina "Cicliste per Caso". Di recente, ha completato un viaggio di oltre 1400 chilometri in due settimane, percorsi da sola in sella alla sua mountain bike, unendo due città colpite duramente da alluvioni negli ultimi mesi: Valencia e Bologna.

Silvia ha deciso di intraprendere questo viaggio per promuovere l’iniziativa "Mi illumino di meno", in occasione della giornata nazionale del risparmio energetico e degli stili di vita sostenibili, introdotta dal programma di Radio 2, Caterpillar. Ha raccontato che le è stato chiesto di pedalare da Valencia a Bologna, due città simbolo del cambiamento climatico, utilizzando la bicicletta, il mezzo sostenibile per eccellenza. "Ho viaggiato da sola, in sella alla mia bici, su cui trasportavo tutto il necessario", ha spiegato Silvia al Corriere.

Partita da Valencia il 6 febbraio, Silvia ha attraversato Tarragona, Barcellona e Girona. Passata in Francia, ha proseguito per Perpignan, Montpellier, la Provenza e Nizza. Da lì, ha raggiunto Sanremo, pedalando sul Red Carpet durante il festival, e ha continuato lungo la costa ligure, accompagnata dalla moglie che l'ha raggiunta. Il viaggio si è concluso in Emilia, passando per Parma e arrivando infine a Bologna. In Spagna, il viaggio era in buona parte organizzato, mentre nel resto del percorso Silvia ha dovuto arrangiarsi e organizzarsi giorno per giorno.

A Valencia, Silvia ha trovato una situazione buona in città, ma drammatica nei paesi limitrofi. "Ci sono case sventrate, ponti rotti, negozi chiusi e tante macchine escavatrici che sono ancora a lavoro dopo mesi. Vedere tutto questo è stato davvero impressionante", ha raccontato.

 

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La scelta di concludere il viaggio a Bologna è legata all’alluvione dello scorso ottobre e ai fenomeni degli anni precedenti. Silvia è stata accompagnata da persone appartenenti a Salvaciclisti Bologna e altri gruppi, che le hanno mostrato le zone colpite. Inoltre, Bologna è stata scelta come città 30, una decisione a suo dire utile non solo all’ambiente, ma anche per la sicurezza dei cittadini.

Silvia ha dichiarato che la bicicletta è il mezzo prediletto sia per lei che per sua moglie, che usano non solo nei loro viaggi, ma anche nella vita di tutti i giorni a Milano. Hanno creato la pagina "Cicliste per Caso" per raccontare le loro avventure, ma anche per promuovere l’emancipazione femminile e la parità di genere. "La bicicletta è uno strumento che ha fatto tanto per la storia delle donne", ha affermato Silvia. Nel corso degli anni, questo progetto si è trasformato in un vero e proprio lavoro, con l’organizzazione di eventi e festival.

Silvia e Linda hanno intrapreso diversi viaggi nel corso degli anni. Tra i principali, quello della scorsa estate da Milano a Oslo, un’avventura in Namibia e il più lungo, dal Canada al Messico. "Cerchiamo di abbinare a ogni viaggio temi e storie legati al femminismo", ha spiegato Silvia, citando come esempio il Giro d’Italia di Alfonsina Strada, la cui storia hanno raccontato in un libro.

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