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violenza di genere
24 Marzo 2025 - 13:35
Uno dei manifesti affissi a Bologna
Negli scorsi giorni lungo le strade di Bologna sono comparsi alcuni manifesti di colore azzurro, che riportano in grandi lettere messaggi che di certo non passano inosservati: "Sei impotente", "Ti tolgo i figli e ti rovino", "Sei un fallito". Altri riportano frasi come "I figli sono miei perché li ho partoriti io" e la dichiarazione "Se te lo dice è violenza", un chiaro rimando alle campagne contro la violenza di genere rivolta alle donne. L'iniziativa, avviata dall'associazione "Genitori sottratti" con il supporto della LUVV (Lega uomini vittime di violenza), è stata oggetto di forti polemiche tra cui anche quella dalla vice sindaca della città metropolitana, Emily Clancy.
Filippo Zanella, vicepresidente della LUVV e originario di Cesena, nel 2021 ha vissuto in prima persona un dramma familiare quando la sua ex compagna si è trasferita in Polonia con la figlia senza far ritorno. Dopo una lunga ricerca, è riuscito a trovarla nel Paese dell'Est Europa. In merito alla tanto discussa campagna, Zanella ha affermato al Corriere: "Anche gli uomini sono vittime della stessa violenza che subiscono le donne, ma in una modalità più subdola. Questa operazione è stata finanziata con risorse private per sottolineare due aspetti. Primo: anche gli uomini subiscono le stesse violenze delle donne, ma temono di denunciarle per paura di essere ridicolizzati. Inoltre, intendiamo evidenziare la grande disparità nel processo di assegnazione dei figli durante i divorzi, che nella maggior parte dei casi avviene in favore delle madri."
Zanella si dice colpito dalle polemiche che la campagna ha suscitato, sottolineando che i manifesti sono stati autofinanziati con l'intenzione di dare risalto all'importanza della figura paterna in occasione della festa del papà e che le frasi riportano espressioni che spesso gli uomini si sentono rivolgere. "Riceviamo richieste di aiuto ogni giorno".
L’iniziativa ha sollevato inoltre la questione del rischio di una competizione tra le campagne contro la violenza. Zanella, pur riconoscendo la gravità della violenza sulle donne, insiste sul fatto che la violenza sugli uomini sia altrettanto significativa, seppur diversa per modalità ed espressione. Tra le forme di violenza segnalate dall’associazione vi sono quella fisica, che colpisce maggiormente bambini e anziani, e quella giudiziaria legata agli affidi dei figli.
Zanella afferma che, contrariamente a quanto si potrebbe immaginare, all’interno di LUVV vi è una forte presenza femminile, con la presidente Rita Fabbri in prima linea. Zanella spiega che molte donne si uniscono all’associazione per combattere la violenza in tutte le sue forme e per sostenere uomini che hanno subito angherie. Nonne, zie e nuove compagne dei padri vittime di violenze contribuiscono attivamente al progetto.
Infine, sulla vicenda personale con la figlia, che fece scalpore alcuni anni fa, Zanella rivela: "Ora sta bene, si è reinserita nella comunità, ha i suoi amici e sta recuperando l'infanzia perduta. Non ho avuto contatti con i familiari della madre, e nel rispetto della legge e dell'interesse di mia figlia, siamo disponibili al dialogo con il supporto delle autorità legali di Italia e Polonia."
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