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LO STUDIO
25 Marzo 2025 - 12:00
foto di repertorio
Nuove evidenze scientifiche stanno iniziando a fare luce su uno dei misteri più affascinanti della nostra mente: perché non riusciamo a ricordare i primi anni di vita? A lungo si è creduto che la causa fosse lo sviluppo incompleto dell'ippocampo, la parte del cervello responsabile della conservazione dei ricordi. Tuttavia, un recente studio condotto da Nick Turk-Browne dell'Università di Yale, pubblicato sulla rivista Science, ha messo in discussione questa teoria, suggerendo che la realtà potrebbe essere più complessa. Secondo i nuovi indizi emersi dalla ricerca, le cause della nostra "amnésia infantile" potrebbero risiedere in due possibilità: o le memorie formate durante i primi anni di vita non vengono archiviate nel nostro sistema di memoria a lungo termine, e quindi svaniscono rapidamente, o, al contrario, i ricordi potrebbero essere ancora presenti nel cervello, ma semplicemente inaccessibili a causa di meccanismi che impediscono di accedervi.
Lo studio, che ha registrato l'attività dell'ippocampo nei bambini, ha rivelato che i neonati non solo sono capaci di memorizzare immagini, ma sono anche in grado di immagazzinare ricordi episodici, contrariamente a quanto si pensava fino a poco tempo fa. Si pensava infatti che la memoria episodica, quella che ci consente di ricordare eventi specifici della nostra vita, si sviluppasse solo dopo i due anni, ma le nuove ricerche suggeriscono che i bambini possano iniziare a registrare ricordi dettagliati molto prima di quanto immaginato.
Un altro aspetto interessante riguarda il tipo di memoria presente nei neonati. Studi precedenti avevano mostrato che i neonati di appena tre mesi possiedono una memoria "statistica", che consente loro di riconoscere e apprendere modelli generali dagli eventi osservati, piuttosto che memorizzare eventi specifici. Secondo Turk-Browne, questo tipo di apprendimento è fondamentale per lo sviluppo del linguaggio e di altre capacità cognitive. "L'apprendimento statistico riguarda l'estrazione della struttura nel mondo che ci circonda", ha spiegato l'autore dello studio, aggiungendo che tale tipo di memoria è essenziale per la comprensione di concetti fondamentali prima che si sviluppi la memoria episodica. I ricercatori stanno iniziando a ipotizzare che i ricordi immagazzinati durante i primi anni di vita possano persistere almeno fino all'età prescolare. Ancora più sorprendente è l'idea che alcuni di questi ricordi potrebbero essere conservati nel cervello fino all'età adulta, ma restare "bloccati", irraggiungibili dalla memoria cosciente.
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