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Sciopero dei lavoratori GXO Logistics all'Interporto di Bologna: timori per la chiusura del magazzino

La decisione di chiudere da settembre il magazzino di Bologna solleva preoccupazioni per il futuro dei lavoratori e i loro diritti

Sciopero dei lavoratori GXO Logistics all'Interporto di Bologna: timori per la chiusura del magazzino

La protesta dei lavoratori

Oggi all'Interporto di Bologna, si sta svolgendo uno sciopero promosso dai più di cento dipendenti della GXO Logistics Italy Spa. Questi lavoratori prestano servizio presso il magazzino di logistica dedicato alla distribuzione dei prodotti del noto marchio internazionale Douglas, specializzato nel settore della cosmetica.

La multinazionale GXO Logistics ha comunicato alle organizzazioni sindacali - Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti - l'intenzione di chiudere il suddetto magazzino a partire da settembre 2025. Tale decisione è dovuta al mancato rinnovo del contratto con Douglas, cliente cui il polo logistico bolognese offre distribuzione su tutto il territorio italiano.

Le operazioni logistiche per Douglas non scompariranno da Bologna, ma saranno trasferite ad Arvato Italia Srl, società appartenente al gruppo tedesco Bertelsmann, che opererà da un nuovo magazzino situato a San Pietro in Casale. Durante un primo incontro con le rappresentanze sindacali e le RSA, è stato rivelato che Arvato non è disposta ad assorbire tutti i 108 dipendenti attualmente sotto contratto con GXO. Di questi, 94 sono lavoratori a tempo indeterminato (inclusi cinque casi di maternità) e 14 a tempo determinato. GXO stessa ha manifestato una disponibilità limitata per la ricollocazione dei dipendenti in altri magazzini, senza però offrire garanzie di impiego per tutto il personale coinvolto.

Un ulteriore problema emerso riguarda il regime contrattuale. Arvato Italia Srl non adotta il Contratto Collettivo Nazionale di settore (CCNL Logistica), avvalendosi invece di un regolamento interno aziendale. Ciò solleva seri interrogativi riguardo alla tutela dei diritti dei lavoratori, portando a timori concreti di un peggioramento delle condizioni lavorative e di disparità di trattamento fra i dipendenti.

Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti hanno indetto lo sciopero in concerto con le lavoratrici e i lavoratori – il 60% dei quali sono donne – per affermare con forza che: "Nessun lavoratore o lavoratrice deve essere lasciato indietro a causa di un’operazione commerciale che cambia il gestore della logistica. Inoltre, non è accettabile che i diritti siano subordinati a regolamenti aziendali interni, in luogo del CCNL logistica e trasporti."

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