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Immobiliare
31 Marzo 2025 - 16:15
Nel corso di due settimane di ispezioni mirate alle strutture che offrono affitti turistici, la Guardia di Finanza e la Polizia locale di Bologna hanno scoperto ben 250 esercizi irregolari su un totale di cinquemila presenti sul territorio cittadino. La maggior parte di questi esercizi non era in possesso del Codice Identificativo Nazionale (CIN), un requisito divenuto obbligatorio a partire dal primo gennaio per tutte le strutture ricettive turistiche e per gli immobili destinati a locazioni brevi o a scopo turistico. Inoltre, alcune strutture avevano presentato codici CIN contraffatti.
Tra le violazioni individuate spicca "una società che gestiva 47 strutture aperte, evadendo imposte per circa un milione di euro", ha sottolineato il sindaco Matteo Lepore. Quest'ultimo ha chiarito come l'analisi della situazione abbia messo in luce le discrepanze presenti nel settore degli affitti brevi. "Esistono famiglie che affittano la propria abitazione condividendo gli spazi attraverso l'home sharing," ha spiegato Lepore, "ma ci sono anche coloro che ne approfittano, e noi vogliamo evitare che a Bologna giungano fondi speculativi, mantenendo l'identità della città."
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