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Occupazioni nel bolognese

Nuove occupazioni negli istituti liceali Arcangeli e Laura Bassi a Bologna

Sulla scia degli studenti del Liceo Minghetti, gli studenti di altri licei si mobilitano contro il riarmo in Europa e per il diritto allo studio

Liceo Minghetti

Liceo Laura Bassi



CONTINUA L'ONDATA DI PROTESTE A BOLOGNA
Nella cronaca di Bologna non finisce la scia delle mobilitazioni studentesche che hanno visto protagonisti gli studenti del Liceo Arcangeli e del Liceo Laura Bassi, che hanno seguito l'esempio dei loro colleghi di studio degli istituti Copernico e Minghetti. La nuova ondata di occupazioni ha preso il via tra lunedì e martedì, con gli studenti e le studentesse decisi a farsi sentire su temi di rilevanza nazionale e internazionale, come il dissenso contro le politiche di riarmo nel continente europeo.

L'OCCUPAZIONE DEL LICEO ARCANGELI
La mobilitazione al Liceo Arcangeli, istituto a indirizzo artistico in via Marchetti, ha avuto inizio lunedì ed è proseguita fino al 1 aprile. Gli studenti hanno optato per un gesto simbolico e di forte impatto: salire sul tetto dell'istituto per esporre uno striscione che annunciava l'occupazione. Si è poi tenuta un'assemblea plenaria all'interno dell'istituto, aperta a tutto il personale scolastico, affinché fosse chiara l'intenzione di un dialogo aperto e partecipativo. Inevitabile la comunicazione della sospensione di tutte le attività didattiche in tutte e tre le sedi fino a data da destinarsi, una decisione che sottolinea la difficile situazione e la determinazione degli studenti nel portare avanti le loro istanze.

L'ECO DEL COLLETTIVO MINGHETTI E L'OCCUPAZIONE DEL LAURA BASSI
Il sostegno ai manifestanti dell'Arcangeli è arrivato dai loro colleghi del Collettivo Minghetti, già protagonisti per aver dato vita a un'occupazione che ha fatto parlare di sé in città. Su un altro versante, gli studenti del Liceo Laura Bassi hanno dichiarato occupate le succursali del loro istituto, unendosi al coro di contestazioni che si leva da Bologna.

LE RAGIONI DELLA PROTESTA
Le motivazioni di queste occupazioni hanno una base comune e definita. La voce degli studenti si oppone fermamente al riarmo in Europa, con una particolare attenzione alla manovra del RearmEU, in una manifestazione di dissenso generale contro la guerra. La voce della protesta non tralascia il tema della repressione, contro la quale gli studenti contestano il ddl sicurezza. Ma tra le loro richieste vi è anche il diritto allo studio, con un appello per un'attenzione maggiore alle condizioni degli istituti e degli studenti, che racchiude una critica alla riforma Valditara, il disagio psicologico e il sessismo. Queste proteste rappresentano un grido e una richiesta di ascolto da parte delle istituzioni. Per questi studenti è il sintomo della percezione di vivere in un momento storico in cui le nuove generazioni chiedono di essere protagoniste del proprio futuro.

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