Lepore soddisfatto della manifestazione per l'Europa

Matteo Lepore è molto soddisfatto per la riuscita dell'iniziativa di ieri pomeriggio, anche se, secondo una tradizione che ormai accomunua tutti i partiti e i sindacati, si diverte a gonfiare un po' i numeri della partecipazione: "E' stata una manifestazione bellissima con moltissime persone, più di 5.000: una piazza partecipata, tra Bologna e Firenze, davvero da tantissime persone che hanno il diritto di far sapere che l'Europa dev'essere unita e che c'è una società civile che scende in piazza in modo non violento per questo".

La sensazione ricevuta dalla manifestazione è "molto positiva, perché non era scontato che la piazza si riempisse e ci fossero persone che senza bandiere di partito, ma chiamate dai loro sindaci - dice ancora il sindaco - avessero voglia di stringersi per l'Europa in un momento nel quale le ideologie, le armi e i conflitti tra partiti come sempre prevalgono. Ma noi dobbiamo richiamare l'impegno della società civile europea, che durante la seconda Guerra mondiale è stato fondamentale".

Per il primo cittadino "davvero servono ponti tra le città europee e anche al di là dei confini: anche con la società civile russa, turca, americana. Abbiamo bisogno che i sindaci tra di loro si parlino". Sulla contro-manifestazione promossa da Potere al popolo e altre sigle, nel corso della quale si sono verificati incidenti con le forze dell'ordine, Lepore dice: "Bruciare le bandiere e manifestare contro non sono la stessa cosa, si può tranquillamente criticare e manifestare contro ma la violenza è sempre una cosa da condannare".

Parole troppo blande, quelle del sindaco, e che hanno suscitato un aspro commento da parte di Fratelli d'Italia: "Non abbiamo visto grande solidarietà nei confronti degli agenti aggrediti ieri dai centri sociali. E' oggettivo che, a sinistra, ci sia troppa tolleranza verso questi violenti e tutto ciò, in una città civile, è semplicemente inaccettabile - dicono Marta Evangelisti e Francesco Sassone -. Un atteggiamento ambiguo, che danneggia l'immagine di Bologna e annienta la fiducia dei cittadini nelle istituzioni".

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