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Il 21 aprile 1945 Bologna veniva liberata: la città ricorda la fine dell’occupazione nazifascista

Un giorno di libertà: Bologna ricorda l'eroismo e il sacrificio della resistenza

Il 21 aprile 1945 Bologna veniva liberata: la città ricorda la fine dell’occupazione nazifascista

Photo Credit di Storia e Memoria di Bologna

Il 21 aprile del 1945 Bologna tornava libera. Dopo 20 mesi di occupazione nazifascista, la città fu finalmente liberata grazie all’arrivo delle truppe alleate e all'insurrezione partigiana. Una data che, ancora oggi, rappresenta un punto fermo nella memoria collettiva della città e della Resistenza italiana.

Erano le prime ore del mattino quando i reparti della 87ª Divisione di fanteria americana, insieme ai soldati polacchi del II Corpo d’Armata e ai partigiani delle brigate Garibaldi e Giustizia e Libertà, entrarono in città tra le macerie e le bandiere. I bolognesi accolsero i liberatori con un entusiasmo incontenibile: le strade si riempirono di gente, i balconi esplosero di tricolori, si cantava “Bella Ciao” e si gridava alla fine della guerra.

La liberazione di Bologna fu uno degli eventi più significativi della fase finale della Seconda Guerra Mondiale in Italia. Oltre a essere un nodo strategico fondamentale per i collegamenti tra nord e centro del Paese, Bologna fu anche uno dei principali centri della Resistenza armata contro il regime fascista e l’occupazione tedesca.

Nei mesi precedenti, la città aveva pagato un prezzo altissimo: bombardamenti, rastrellamenti, deportazioni e una dura repressione contro chiunque si opponesse al regime. Il sacrificio dei partigiani – molti dei quali giovanissimi – e della popolazione civile rese possibile quel 21 aprile di libertà, che avrebbe segnato l’inizio di una nuova fase per Bologna e per l’Italia intera.

Oggi, a distanza di 80 anni, Bologna continua a celebrare quella giornata con eventi, commemorazioni, cortei e iniziative nelle scuole, mantenendo viva la memoria di chi lottò per la libertà e la democrazia.

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