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Via libera all'Opa francese su Unieuro: sindacati in allarme per Forlì

L'acquisizione da parte di Fnac-Darty solleva preoccupazioni per l'occupazione e i destini della sede centrale

Via libera all'Opa francese su Unieuro: Sindacati in allarme per i lavoratori e il futuro del quartier generale di Forlì

C'è fermento a Forlì per l'OPA francese lanciata sul gruppo Unieuro, il colosso della vendita al dettaglio di apparecchi elettronici ed elettrodomestici con un fatturato annuo di 2,6 miliardi di euro. Il quartier generale dell'azienda, situato nella prestigiosa sede di Palazzo Hercolani in via Maroncelli, è stato inaugurato appena tre anni fa, e il legame con la città è testimoniato dalla storica sponsorizzazione della squadra di basket cittadina e dall'intitolazione del palazzetto dello sport come "Unieuro Arena".

A Forlì lavorano circa 250-300 dipendenti nelle funzioni centrali e direttive del gruppo. In tutta la provincia, i lavoratori di Unieuro sono oltre 400, considerando la presenza di grandi e importanti punti vendita. "Si tratta in gran parte di personale del territorio, presente in azienda da molti anni, quando questa si era sviluppata localmente," spiega Gianluca Gregori, segretario della Filcams-CGIL di Forlì-Cesena. Il know-how del quartier generale ha supportato l'ulteriore sviluppo nazionale di Unieuro. Per questi lavoratori, l'azienda ha sperimentato, con l'apertura della nuova sede, un modello innovativo di organizzazione del lavoro basato su uno "smart working" spinto.

Giuseppe Silvestrini, imprenditore forlivese coinvolto nella gestione dell'aeroporto "Ridolfi", è uno degli artefici del successo dell'allora catena di distribuzione "Marco Polo", che acquisendo nel 2016 Unieuro ha dato vita all'attuale gruppo. Silvestrini detiene il 6,12% delle azioni dell'azienda, mentre la sorella Maria Grazia Silvestrini e l'amministratore delegato Giancarlo Nicosanti Monterastelli, anch'egli forlivese, possiedono ulteriori quote, portando il capitale azionario detenuto a livello locale a oltre il 10%. Il primo azionista di Unieuro è la francese Iliad, con il 12,09%, seguita da Amundi Asset Management con il 5,01%. Fnac-Darty, che ha lanciato l'OPA, detiene già il 4,4% di Unieuro.

L'acquisizione è stata avanzata ufficialmente dal gruppo francese Fnac-Darty, assieme alla società Ruby Equity Investment del suo principale azionista, il miliardario ceco Daniel Kretinsky. L'obiettivo è creare un gruppo attivo in Europa occidentale e meridionale (Francia, Italia, Spagna, Benelux, Svizzera) con oltre 10 miliardi di euro di ricavi nel commercio di elettronica di consumo ed elettrodomestici, acquisendo un operatore che in Italia ha il 17% del mercato. Per l'operazione, i francesi hanno messo sul piatto circa 250 milioni di euro. L'offerta di acquisto e di scambio preoccupa però i sindacati, che hanno chiesto un incontro alla dirigenza "per la mancanza di informazioni e per le possibili conseguenze di tale operazione per le lavoratrici e i lavoratori di Unieuro Spa". "Filcams, Fisascat e Uiltucs ritengono che l’eventuale acquisizione possa minacciare gravemente la continuità dell’attuale perimetro aziendale e occupazionale di Unieuro in Italia, minandone l’autonomia gestionale," è il timore espresso dalle tre sigle sindacali in una richiesta di incontro.

"Appare a maggior ragione preoccupante dal punto di vista commerciale, il fatto che tra i soci di Fnac-Darty figura con oltre il 20% Ceconomy AG, gruppo che controlla MediaMarkt/Saturn, marchio già presente in Italia con insegna MediaWorld e principale competitor di mercato nel nostro paese," proprio di Unieuro. "Si ritiene pertanto indispensabile, a tutela degli oltre 5mila dipendenti della società in Italia, che Unieuro Spa ponga in essere tutte le iniziative utili a garantire, in questo contesto, la continuità aziendale e la salvaguardia integrale dell’occupazione, a partire dal personale di sede, oltre che di tutta la rete vendite," sempre i sindacati.

IL VIA LIBERA DELLA CONSOB E LE PROSSIME TAPPE
L'operazione francese ha visto già il parere positivo espresso nei giorni scorsi dalla Consob. In particolare, l'offerta per ogni azione della società di Forlì prevede 9 euro in denaro e 0,1 azioni di Fnac-Darty di nuova emissione quotate sulla borsa Euronext Parigi. Il premio per gli azionisti è del 42% rispetto al prezzo ufficiale delle azioni al 15 luglio 2024, ultimo giorno di borsa aperta antecedente il lancio dell'OPA, pari a 8,45 euro. L'effetto è stato che già dal giorno dopo il titolo in borsa è schizzato a 11,6 euro per azione, con un rialzo superiore al 40%, sfiorando così il prezzo d’OPA, considerando anche il valore delle azioni di Fnac-Darty di nuova emissione. Si entra nel vivo tra pochi giorni: il periodo di adesione all’offerta, concordato con Borsa Italiana, avrà inizio alle 8.30 del 2 settembre 2024 e terminerà alle ore 17.30 del 25 ottobre 2024. Tra le implicazioni dell'operazione c'è anche il proposito di "delisting", vale a dire di togliere Unieuro dalla quotazione in Borsa Italiana. Sarà quindi il mercato ora a decidere se vendere, spostando così l'asse della proprietà più verso la Francia, o meno. Per ora i sindacati non hanno effettuato alcun incontro con l'azienda. "A metà luglio ci è stato risposto che era prematuro parlarne, mentre con il via libera della Consob è partita una nuova comunicazione a livello nazionale. Per noi è importante in generale tenere attenzionata la situazione," spiega Gregori. Il focus è proprio sull'occupazione e sul suo radicamento a Forlì, anche se più lontana dai grandi centri della finanza come può essere Milano.

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