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Truffa su WhatsApp: denunciato un 43enne per frode

Un uomo, residente in provincia di Pisa, è stato denunciato per truffa dopo essersi spacciato per il figlio della vittima

Truffa su WhatsApp: denunciato un 43enne per frode

Truffa su WhatsApp: denunciato un 43enne per frode

La tecnologia, con tutte le sue comodità, può diventare un'arma a doppio taglio. È il caso di una truffa avvenuta a Reggio Emilia, dove un uomo di 43 anni, residente in provincia di Pisa, è stato denunciato dai carabinieri per aver ingannato una vittima tramite l'applicazione di messaggistica WhatsApp. La vicenda, che risale al maggio scorso, ha visto la vittima cadere nella trappola di un abile truffatore che si è spacciato per il figlio, richiedendo una somma di denaro per l'acquisto di un nuovo telefono cellulare.

Il truffatore ha agito con astuzia, inviando messaggi alla vittima e convincendola a effettuare una ricarica di circa 1000 euro su una carta prepagata. Il pretesto? L'acquisto di un nuovo telefono cellulare, necessario a causa della presunta perdita del vecchio dispositivo e del conseguente blocco del bancomat per motivi di sicurezza. La vittima, fidandosi delle parole del sedicente figlio, ha effettuato una ricarica di 985 euro, per poi ricevere ulteriori richieste di denaro che hanno iniziato a insospettirla.



Una volta contattato il vero figlio, ha scoperto così di essere stata ingannata. Il figlio non aveva mai perso il telefono né richiesto denaro. A questo punto, la vittima si è recata presso la stazione dei carabinieri di corso Cairoli a Reggio Emilia per denunciare l'accaduto. I militari, dopo aver formalizzato la denuncia, hanno avviato le indagini per risalire all'autore della truffa.

Gli accertamenti hanno permesso di identificare il titolare della carta prepagata su cui era stata effettuata la ricarica. Le indagini, svolte anche presso il Comune di residenza del presunto truffatore, hanno rivelato che l'uomo aveva già numerosi precedenti specifici. Gli elementi raccolti hanno quindi portato alla denuncia dell'uomo alla procura reggiana con l'accusa di truffa.


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