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Morta per un'infezione dopo un intervento: aperta un'inchiesta a Bologna

Una donna di 65 anni ha perso la vita a causa di un'infezione post-operatoria, la procura ora indaga per chiarire le responsabilità

Policlinico Sant'Orsola

Policlinico Sant'Orsola

Una donna di 65 anni, ricoverata in ospedale a Bologna per un intervento di rimozione di un tumore benigno situato su un nervo cranico nei pressi di un orecchio, è deceduta sei mesi dopo l'operazione. Il decesso è avvenuto a causa di diverse complicazioni e di un'encefalite provocata da una rara infezione da Candida. La Procura ha avviato un'indagine, coordinata dal pubblico ministero Marco Imperato, per omicidio colposo.

Secondo quanto emerge dalla perizia tecnica depositata dai familiari della donna, assistiti dall'avvocato Chiara Rinaldi, l'infezione avrebbe avuto origine dal materiale chirurgico impiegato nel novembre 2023 per chiudere la ferita operatoria. Tale materiale sarebbe poi stato rimosso in un successivo intervento a gennaio. La paziente era stata inizialmente operata presso il Policlinico Sant'Orsola, nel reparto di Otorinolaringoiatria, ed era stata successivamente trasferita al Bellaria, dove è deceduta nel mese di aprile 2024. Secondo il parere del medico legale Donatella Fedeli e dell'infettivologo dell'ospedale Niguarda, Massimo Puoti, entrambi consulenti di parte, la cultura del materiale in questione sarebbe risultata positiva per la Candida.

Essi hanno ipotizzato un nesso causale tra la procedura chirurgica e l'encefalite da Candida: il ritardo nell'inizio della terapia rispetto all'insorgenza dei primi sintomi avrebbe contribuito all'esito fatale. La consulenza tecnica commissionata dalla Procura, affidata a Matteo Tudini e Davide Fiore Bavaro, pur non ravvisando colpe da parte dell'equipe medica che ha seguito la paziente, ha sottolineato alcune criticità riguardanti i controlli delle infezioni e le condizioni di sterilità negli ambienti ospedalieri. Al momento, la Procura è chiamata a deliberare sui successivi passi investigativi.

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