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21 Ottobre 2024 - 15:00
Rider costretti a consegnare sotto l'alluvione. Nessuno li tutela?
Le recenti alluvioni che hanno travolto l'Italia, portando distruzione in molte regioni, hanno anche messo in luce una crisi meno visibile ma altrettanto urgente: le difficoltà dei rider. Questi lavoratori, che rappresentano una forza lavoro essenziale nel mondo moderno delle consegne a domicilio, sono stati costretti a operare in condizioni estreme, suscitando una riflessione critica su etica e sicurezza nel contesto del lavoro precario.
I rider spesso non hanno il lusso di fermarsi, nemmeno di fronte a eventi atmosferici estremi. La cultura della consegna istantanea e del soddisfacimento immediato delle esigenze dei consumatori ha portato alcuni a chiedersi perché non si fosse optato per una soluzione casalinga: "Ma non potevate farvi un piatto di pasta?" è stato il commento cinico comparso sui social. Tuttavia, dietro questo apparente consiglio si nasconde un grave problema sistemico, in cui i rider si trovano paradossalmente a mettere a rischio la propria sicurezza per soddisfare le esigenze di chi, comodamente, resta al riparo.
Il fenomeno dei rider rappresenta la parte più visibile di un iceberg di problemi legati al lavoro precario. Spesso privi di contratti di lavoro stabili e di tutele adeguate, questi lavoratori non hanno la possibilità di rifiutare incarichi anche quando le condizioni diventano proibitive. La loro vulnerabilità mette in risalto una mancanza di protezione e di responsabilità da parte dei datori di lavoro e delle piattaforme di delivery.
In seguito alla decisione di Just Eat di sospendere le consegne, conformemente a una direttiva di carattere nazionale concordata con le rappresentanze sindacali per gestire le emergenze meteorologiche, altre piattaforme di delivery hanno optato per una condotta diversa. Tale scelta ha destato preoccupazioni circa la sicurezza dei rider, i quali si trovano a operare in condizioni pericolose e potenzialmente letali. Alla luce di tali timori inerenti alla salute e alla sicurezza dei lavoratori, la Camera del Lavoro Metropolitana di Bologna, Filt-Cgil Bologna e Nidil Cgil Bologna, hanno deciso di presentare un esposto alla Procura della Repubblica. L’iniziativa mira ad accertare eventuali responsabilità penali delle aziende di consegna che hanno omesso di sospendere le proprie attività, nonostante le palesi condizioni climatiche avverse.
Le alluvioni hanno dunque amplificato un problema di rilevanza nazionale, richiamando l'attenzione sull'urgenza di riforme nel settore del lavoro precario. In un'epoca in cui la coscienza sociale diventa sempre più importante, è indispensabile lavorare per un mercato del lavoro più equo e responsabile. Il dialogo deve continuare, e le azioni devono seguire, per assicurare che i diritti dei lavoratori non siano sommersi sotto l'ondata di richieste di un consumismo sfrenato e noncurante delle vite umane che lo sostengono.
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