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Sciopero generale nelle industrie metalmeccaniche: 10mila lavoratori in prima linea

Migliori condizioni lavorative e salariali, questa la richiesta dei lavoratori

Sciopero Generale nel Riminese: 10.000 Lavoratori Metalmeccanici in Piazza il 18 Dicembre

Sciopero generale nelle industrie metalmeccaniche: 10mila lavoratori in prima linea

L'annuncio proviene dalla Cgil: il 18 dicembre, i lavoratori delle industrie metalmeccaniche nella provincia di Rimini si preparano a scioperare. Questo settore impiega circa 10mila persone e sta attraversando un periodo di notevole instabilità. Di conseguenza, le segreterie locali di Fim, Fiom e Uilm hanno indetto uno sciopero di 8 ore, proclamato a livello nazionale dopo il fallimento delle trattative per il contratto Federmeccanica-Assistal.

"La situazione che si è sviluppata dopo oltre sei mesi di negoziati evidenzia la volontà dei datori di lavoro di distruggere un sistema contrattuale consolidato e di comprimere salari e condizioni lavorative", afferma la Cgil. "Alle richieste sindacali, che includono un aumento di 280 euro in tre anni, la stabilizzazione dei lavoratori, la riduzione dell'orario di lavoro, interventi sugli appalti e l'implementazione di una transizione digitale ed ecologica equa, è stata presentata una controproposta aziendale che non tiene conto delle esigenze espresse da 500mila lavoratori, risultando offensiva."

Il sindacato sottolinea l'urgenza di ripristinare il tavolo delle trattative e di rimettere al centro le questioni cruciali per il futuro dell'industria metalmeccanica italiana, che richiede investimenti e innovazione.

"Stiamo parlando di chi ha contribuito con il proprio impegno a far fronte alla pandemia, a rispondere alla ripresa degli anni successivi e ora deve affrontare le difficoltà legate a un'inflazione in gran parte causata da profitti e speculazioni, oltre a stipendi ridotti dalla cassa integrazione", continua la nota sindacale. "Le analisi economiche a livello nazionale, regionale e locale ci spingono a richiedere migliori condizioni economiche, organizzative e di sicurezza, poiché il settore possiede le risorse necessarie per sostenerle e contribuire al benessere materiale, sociale ed ecologico del nostro Paese e dei suoi lavoratori."


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