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15 Dicembre 2024 - 16:18
A Ravenna, presso il suggestivo Palazzo Malagola, si è aperto un nuovo capitolo dedicato alla straordinaria figura di Demetrio Stratos, uno dei pionieri della ricerca vocale del Novecento. La mostra, intitolata "Fino ai limiti dell’impossibile", è stata inaugurata il 14 dicembre e rappresenta il "secondo movimento" di un progetto espositivo che esplora l'eredità artistica di Stratos, focalizzandosi sugli anni dal 1970 al 1979.
UN ARCHIVIO DI INESTIMABILE VALORE
La mostra è curata da Ermanna Montanari ed Enrico Pitozzi, ideatori e direttori artistici del Centro Internazionale di Ricerca Vocale e Sonora Malagola. Questo secondo atto espositivo si basa su un prezioso archivio acquisito dal Comune di Ravenna nel 2022, grazie anche al co-finanziamento della Regione Emilia-Romagna. L'archivio, donato dalla vedova di Stratos, Daniela Ronconi Demetriou, è stato meticolosamente riordinato, catalogato e digitalizzato, rendendo accessibili al pubblico materiali di grande rilevanza storica e artistica.
UN VIAGGIO OLTRE I CONFINI DELLA VOCALITÀ
Se il "primo movimento" della mostra aveva esplorato il rapporto di Stratos con altri artisti, come John Cage, questo "secondo movimento" si spinge oltre, abbracciando la dimensione extraeuropea della sua ricerca. La mostra si concentra sulla diplofonia e sul canto armonico, con una sala dedicata all'ascolto immersivo che promette di trasportare i visitatori in un viaggio sonoro unico. Come affermano i curatori, "intorno ai limiti del linguaggio prende corpo il secondo movimento dell’esposizione", esplorando il controllo del respiro e la ripetizione, elementi centrali nella pratica vocale di Stratos.
MATERIALI INEDITI E COLLABORAZIONI ARTISTICHE
Tra i materiali esposti, spiccano documenti inediti sulle performance di Stratos, tra cui collaborazioni con Antonin Artaud e il progetto "Le Milleuna" con Nanni Balestrini e Valeria Magli. La mostra include anche materiali relativi al progetto/happening del 1978 "Il Treno" di John Cage e al contributo di Stratos come autore delle musiche per "Satyricon" di Gabriele Salvatores.
UN PERCORSO ESPOSITIVO MULTISENSORIALE
La mostra si articola in sette ambienti distinti, ciascuno dedicato a un aspetto diverso della carriera di Stratos. I visitatori possono esplorare manifesti storici, materiali audiovisivi, documenti cartacei e fotografici, e partecipare a esperienze di ascolto immersivo. Una sala è dedicata ai canti e alle musiche di popoli dal mondo, presenti nella collezione di dischi di Stratos, mentre una nicchia finale raccoglie oggetti e cimeli personali dell'artista.
LA VITA E L'EREDITÀ DI DEMETRIO STRATOS
Demetrio Stratos, nato Efstratios Demetriou ad Alessandria d'Egitto nel 1945, ha trascorso la sua vita esplorando le possibilità della vocalità oltre i confini del linguaggio convenzionale. Dopo essersi trasferito in Italia nel 1962, ha fondato il gruppo musicale Area, diventando un punto di riferimento per la sperimentazione vocale. La sua carriera è stata caratterizzata da collaborazioni con artisti di fama internazionale e da una continua ricerca sulle tecniche vocali, culminata in lavori come "Metrodora" e "Cantare la Voce".
UN OMAGGIO A UNA FIGURA INSOFFERENTE ALLE DEFINIZIONI
La mostra "Fino ai limiti dell’impossibile" non è solo un tributo a Demetrio Stratos, ma un invito a esplorare la complessità e la multiformità di un artista che ha sfidato le convenzioni del suo tempo. Come sottolineano i curatori, Stratos era "lontano tanto dalla scena ufficiale del rock o del pop quanto da quella d’autore", una figura prismatica che continua a ispirare nuove generazioni di artisti e studiosi.
UN CATALOGO PER LA MEMORIA
In occasione della mostra, è stata pubblicata una nuova edizione del catalogo "Noi non crediamo nello stile. La ricerca vocale di Demetrio Stratos 1970-1979", che documenta entrambi i movimenti espositivi. Questo volume rappresenta un'importante risorsa per chi desidera approfondire la conoscenza di un artista che ha lasciato un segno indelebile nella storia della musica e delle arti performative.
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