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19 Dicembre 2024 - 12:40
L'Università di Bologna, storica istituzione accademica e faro di cultura e innovazione, si trova a fronteggiare una sfida significativa: mantenere inalterato il diritto allo studio in un contesto di risorse statali in diminuzione. Nonostante la riduzione del fondo di finanziamento ordinario (FFO), l'Alma Mater ha deciso di non tagliare le esenzioni dal pagamento delle tasse per gli studenti con un ISEE inferiore a 27mila euro. Una scelta che riflette un impegno concreto verso l'accessibilità e l'inclusione, valori fondanti dell'istituzione.
UN BILANCIO IN EVOLUZIONE
Secondo i dati del bilancio 2025, i proventi dalla contribuzione studentesca, che rappresentano la seconda voce più importante di entrate per l'università, sono destinati a salire a 127,85 milioni di euro, con un incremento di 4,5 milioni rispetto all'anno precedente. Questa crescita, tuttavia, non è priva di sfumature complesse. Si basa su una diminuzione del 5% degli esoneri e un aumento del 4% degli iscritti con un ISEE superiore a 27mila euro. Un equilibrio delicato, che solleva interrogativi sul futuro della sostenibilità economica dell'istituzione.
LA VOCE DEL RETTORE
Il rettore Giovanni Molari ha offerto una lettura chiara della situazione: "Siamo di fronte a un cambiamento di dinamica – ha spiegato – crescono gli studenti internazionali, ed è positivo, ma ci sono meno studenti da fuori regione, un aspetto non positivo". Questa tendenza è influenzata dal costo della vita a Bologna, che continua a salire, in particolare per quanto riguarda gli affitti. Un fenomeno che rischia di allontanare potenziali studenti, limitando la diversità e la ricchezza culturale del corpo studentesco.
L'AUMENTO DEI COSTI DEI TEST DI ACCESSO
Un ulteriore elemento di preoccupazione è rappresentato dalla recente decisione del consorzio inter-universitario CISIA di aumentare i costi dei TOLC (Test Online per l’Accesso all’Università) da 30 a 35 euro. Il rettore Molari ha espresso il suo disappunto: "Sono molto meravigliato che questa proposta sia stata approvata con il solo voto contrario dell’Alma Mater bolognese. Questo non è il momento di aumentare l’aggravio per gli studenti". Un aumento che, seppur modesto, potrebbe rappresentare un ulteriore ostacolo per chi già fatica a sostenere le spese universitarie.
In un contesto di risorse limitate e sfide crescenti, l'Università di Bologna si impegna a mantenere il suo ruolo di guida nel panorama accademico italiano. La decisione di non tagliare le esenzioni per gli studenti meno abbienti è un segnale forte di responsabilità sociale e di attenzione verso le nuove generazioni. Tuttavia, resta da vedere come l'istituzione riuscirà a bilanciare le esigenze economiche con la sua missione educativa, in un mondo accademico in continua evoluzione.
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