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ECONOMIA & LAVORO
16 Gennaio 2025 - 11:12
Immagine di repertorio
Il porto di Ravenna sarà al centro di una protesta che coinvolgerà agricoltori e pescatori da ogni angolo d'Italia. Dal 28 al 31 gennaio, il Coordinamento Agricoltori e Pescatori Italiani organizzerà un presidio straordinario per chiedere misure concrete a tutela dei lavoratori del settore. Anche gli agricoltori di Forlì si uniranno alla mobilitazione, che segue un percorso di proteste già approdate a Roma e Bruxelles nel 2024.
I trattori partiranno da Forlì per raggiungere Ravenna, uno snodo cruciale per l'importazione di sementi e prodotti alimentari. Denis Franchini, agricoltore di Forlì e tra i promotori dell’iniziativa, sottolinea la necessità di far ascoltare le istanze della categoria, dopo che nel passato recente le richieste sono rimaste inascoltate. La protesta, però, non è solo italiana: si inserisce in un contesto europeo, mirato a contrastare la concorrenza sleale legata all’importazione di sementi geneticamente modificate e prodotti agricoli a basso costo.
Al centro della contestazione c’è il discusso "Piano Mattei", che permette l'importazione di sementi modificate dall'Europa e di prodotti come la soia, coltivazioni che gli agricoltori italiani non possono sviluppare. Franchini denuncia i danni che questo piano sta causando, definendolo una minaccia per il settore agricolo nazionale. Preoccupazioni crescono anche per una proposta in fase di approvazione a Bruxelles, che potrebbe estendere pratiche simili a cinque stati del Sud America.
Questa mobilitazione non si ferma alla protesta simbolica. Gli organizzatori chiedono il riconoscimento dello stato di crisi socioeconomico e interventi straordinari per salvaguardare le aziende agricole in difficoltà. Franchini avverte: se i presidi non otterranno risultati, il movimento è pronto a portare la protesta direttamente nella Capitale. Il messaggio è chiaro: le istituzioni non possono più ignorare le richieste del settore.
La manifestazione è organizzata dal Coordinamento Agricoltori e Pescatori Italiani, ma l'invito è esteso anche a chi non è tesserato. Si prevede un'ampia partecipazione, con partenze scaglionate da Forlì per sottolineare la determinazione del movimento.
La protesta al porto di Ravenna rappresenta l'ennesimo capitolo di una lunga battaglia per la sopravvivenza dell’agricoltura italiana. In un contesto sempre più condizionato dalla globalizzazione e da politiche europee spesso controverse, gli agricoltori chiedono risposte rapide e azioni concrete per difendere il proprio futuro.
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