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PASSANTE AUTOSTRADALE
12 Novembre 2024 - 14:23
il tracciato del Passante autostradale in via di realizzazione
Dopo la sconfitta al Tar anche la beffa delle spese processuali. Il Comune e la Città metropolitana di Bologna hanno chiesto al comitato anti-Passante Amo il pagamento delle spese di lite dopo la sentenza del Tribunale amministrativo del febbraio scorso che ha respinto il ricorso contro l'infrastruttura. Una somma superiore ai 36.000 euro per la quale è stata inviata ad Amo una ingiunzione di pagamento. Ora un cartello di associazioni contrarie al Passante, tra cui Bologna for Climate Justice, Extinction Rebellion, Fridays for Future, Legambiente, Wwf e Reca, chiedono la "revoca immediata" del provvedimento. "Un'ingiunzione - fanno sapere le realtà ambientaliste - che ha il sapore della ritorsione verso chi si oppone all'allargamento di tangenziale e autostrada, e di ricatto verso chiunque voglia, in futuro, opporsi alle scelte delle amministrazioni locali". Per di più, "proprio in queste settimane nella stessa maggioranza che governa a Palazzo d'Accusio - affermano le associazioni- sono emerse prese di posizione che mettono in discussione l'opera e la stessa Valutazione di Impatto Ambientale, realizzata ormai dieci anni fa. Il diritto di dissentire - ricordano ancora le associazioni - va garantito a chiunque, e l'ingiunzione di pagare più di 36.000 euro non può essere trattata come una questione d'atti d'ufficio, ma come una scelta politica. Per questo, le realtà firmatarie chiedono la revoca immediata dell'ingiunzione di pagamento". Chiedere a delle cittadine e dei cittadini di Bologna il pagamento di oltre 36.000 euro per aver fatto ricorso al tribunale amministrativo regionale contro un'opera sostenuta dalle amministrazioni comunale e metropolitana, si legge nel testo della lettera inviata al sindaco Matteo Lepore, "rappresenterebbe un'infelice e inaccettabile ritorsione politica. Rappresenterebbe, inoltre un ricatto economico contro chiunque, in futuro, ritenga di voler opporsi alle scelte delle amministrazioni locali. Ci aspettiamo, perciò, che tale ingiunzione venga ritirata, e che venga garantito il diritto di chiunque a dissentire senza dover pagare un pesante prezzo economico". La questione, al di là del merito specifico, appare alquanto delicata e riporta all'attenzione il tema generale degli eventuali costi di giustizia che i cittadini, in forma singola e associata, sono sempre più frequentemente costretti ad affrontare, qualora intendano reclamare il riconoscimento di un diritto che si ritiene conculcato, in qualsiasi modo, dalla pubblica amministrazione.
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