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Offesa cubitale alla Madonna di San Luca

Anna M. Cesari: "Allertato da 4 mesi, il Comune non ha ancora cancellato la vergogna"

Offesa cubitale alla Madonna di San Luca

L'incredibile, vergognosa scritta sulla strada del santuario

Il portico che conduce, dal centro storico, al Santuario di San Luca è patrimonio mondiale dell'Unesco. La Madonna di San Luca è la più veneranda e venerabile delle icone cittadine, fulcro di una tradizione che, credenti o meno, è cara all'intera popolazione del capoluogo emiliano. O meglio: quasi a tutta la popolazione. Qualche imbecille, infatti, si annida in qualsiasi realtà umana. E non ci sono luoghi così sacri da restare impermeabili alla maleducazione, all'idiozia e al vandalismo.

Dunque, non sorprende più di tanto se qualcuno, in debito di ossigeno cerebrale, ha ben pensato, all'inizio dell'autunno scorso, di armarsi di vernice e pennello e d'imbrattare la sede stradale che, scalando il Colle della Guardia, porta al Santuario, con frasi vergate con parole a lettere cubitali. 

E se alcune di queste scritte rappresentano giusto la stupidità dell'autore, la parolaccia dipinta proprio in prossimità dell'ultima curva - detta delle Orfanelle -, prima di arrivare al Tempio è di una sconcezza immonda, specialmente tenendo conto che si tratta di un luogo deputato alla devozione della Madre di Gesù.

Eppure, non è servito nemmeno presentare un'interrogazione nel Quartiere competente - lo ha fatto. il 6 ottobre scorso, Anna Maria Cesari, di Forza Italia, avvocatessa molto attiva nella tutela e nel mantenimento del decoro della collina -, affinché l'amministrazione comunale si risolvesse a spedire lassù qualcuno con spazzone e solvente, per cancellare l'ignobile insulto. E dire che, trattandosi della sede stradale adiacente il porticato e non le mura stesse del monumento, l'operazione dovrebbe essere di rapida effettuazione e pure a basso costo. Invece, la scritta è tutt'ora lì, assieme ad altre.

Probabilmente, residenti e credenti dovrebbero risolversi, per far in modo che il Comune si decida a muoversi, a far leva sulle ossessioni politiche della giunta e di Matteo Lepore. Infatti, nelle convenzioni che regolano i rapporti tra Comune di Bologna ed Hera, l'azienda multiutility che gestisce anche i servizi di pulizia urbana, è previsto che, in caso di scritte apologetiche del Fascismo o di simboli nazisti, gli addetti siano mobilitati nel minor tempo possibile per la loro cancellazione. Dunque, forse basterebbe sovrapporre una vistosa svastica sulla parolaccia, per indurre la giunta a fare il suo dovere. Ma si spera che non sia necessario arrivare a tanto.

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