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INTERVISTA

Giovanni Preziosa: Su Israele e Palestina, valzer dell'ipocrisia

"Solo una gara di cinica strumentalizzazione tra Centrodestra e Centrosinistra"

Giovanni Preziosa: Su Israele e Palestina, valzer dell'ipocrisia

Quelle esposte a Palazzo d’Accursio sono bandiere che simboleggiano solo la vergogna e l’ipocrisia morale del Centroisinistra e del Centrodestra, ciniche, ciascuna per la sua parte, nello strumentalizzare una tragedia che dovrebbe vedere l’Italia avere una posizione unica, chiara e ispirata - come dice la Costituzione - alla salvaguardia dei Diritti dell’uomo”. Giovanni Preziosa, portavoce cittadino di Indipendenza! entra col suo inconfondibile stile, nella polemica sui vessilli esposti dalla finestra del sindaco, non lesinando critiche a entrambi gli schieramenti che si fronteggiano in consiglio comunale.

Perché dovrebbe vergognarsi il Centrodestra?

Perché - per timore di essere trascinato in polemiche sul suo passato storico - ha fermato l’orologio e il calendario al 7 ottobre 2023. Nessuna persona di buon senso può solo anche minimamente giustificare l’operazione terrorista di Hamas o mettere in discussione il diritto a esistere e a difendersi dello Stato di Israele. Poi, però, ci sono stati 50 mila morti, di cui almeno 35 mila bambini, e un’intero paese raso al suolo: un crimine inaudito che, nelle parole di alcuni esponenti del governo, sembra quasi solo un dettaglio… Roba da pazzi!

Un crimine giudicato tale anche dalla Corte penale internazionale. Lei cosa pensa di questa richiesta di processo ai vertici politici e militari di Tel Aviv?

L’unica cosa che è possibile, razionale e giusto pensare in Italia: se abbiamo ritenuto legittimato ad agire, utile e necessario questo strumento di giustizia - e lo abbiamo fatto come Italia, anche perché in Itali è stato generato il trattato che l’ha creato -, quando sul banco degli imputati sono finiti altri paesi e altri leader, bisogna ritenerlo tale anche quando chiede di processare il governo e l’esercito di Tel Aviv. Per altro, un imputato - nel nostro ordinamento e in quello internazionale - non è un condannato, ma un soggetto a cui è garantito il diritto di difendersi. Sottrarsi alla Giurisdizione, invece, tradisce la consapevolezza delle proprie responsabilità.

Il Centrosinistra, invece?

E’ peggio del Centrodestra: usa la questione palestinese come una clava contro il governo, per portare in piazza le frange peggiori delle sue truppe, magari permettendo la devastazione delle città, come accaduto qui e a Torino, e mascherare la propria incapacità d’interpretare il disagio e le crescenti difficoltà sociali che sono anche il prodotto della guerra e delle tensioni internazionali, ma non tanto di quelle mediorientali, bensì di quelle russo-ucraine, su cui ha la stessa, servile posizione ultratlantista di Giorgia Meloni.

Par di capire che non le piaccia nessuna delle due bandiere, tra quelle esposte dal sindaco?

Con Gianni Alemanno, il quale credo stia pagando anche per questo, siamo stati i primi a mobilitarci affinché l’Italia assumesse un ruolo superpartes che contribuisse a sminare il terreno in Europa e nel Mediterraneo, consci che questi conflitti non solo risolvono alcun problema, ma generano solo morti a migliaia dove si sviluppano e povertà in Europa, dove gli ultrà atlantici drenano le risorse finanziarie per alimentare le guerre. E lo abbiamo fatto creando, anche in modo sinceramente traversale, un forte movimento di opinione contrario alla guerra che, incredibilmente, è maggioritario tra la gente e assente nelle istituzioni. Sventolare bandierine transgender non serve a nulla.

E per ciò che riguarda il conflitto in Palestina?

Vale lo stesso discorso: l’unica bandiera che deve sventolare è quella italiana - in cui si riconoscono e si devono riconoscere in via primaria e assoluta anche gli italiani di religione israelitica e di fede musulmana - e il Paese deve impegnarsi, sul proscenio internazionale, per la nascita di uno stato palestinese che conviva pacificamente con Israele e per la giusta punizione sia di chi ha usato il terrorismo sia di chi ha scatenato rappresaglie indiscriminate contro le popolazioni civili. E senza avere timori reverenziali e atteggiamenti asserviti verso nessuno, neanche verso gli amici.

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