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VIOLENZA
29 Gennaio 2025 - 19:30
La procura della Repubblica di Bologna, competente per materia, ha concluso le indagini sugli abusi che avrebbe subito una ragazzina del ferrarese a tempo di record, ma, adesso, tocca alle autorità scolastiche fare il loro dovere.
Per voce di Simone Bianchi, legale della famiglia della tredicenne coinvolta, "non è possibile che l'insegnante indagato per tale reato continui ad essere regolarmente nella classe della ragazzina. Auspichiamo quindi un intervento celere ed efficace da parte dell'Istituto".
Pur dovendo sottolineare come la verità delle cose verrà stabilita solo al processo, gli indizi fin qui raccolti dal pm Borghini sarebbero gravi e porterebbero alla conclusione di una colpevolezza da parte dell'indagato.
Le indagini dei carabinieri, con consulenze tecniche, avrebbero accertato l'esistenza migliaia di messaggi inviati dal professore all'alunna, anche a sfondo erotico: circa 10mila chat in un solo mese e, tra gli scambi online, anche una videochiamata di quasi due ore. Il docente ha ricevuto un avviso di fine indagine dalla Procura bolognese. "La madre - continua l'avvocato Bianchi - è consapevole che la figlia sta attraversando un momento difficilissimo e che di questo trauma avrà contezza col passare del tempo, purtroppo. Certamente la presenza in aula del docente non aiuta".
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