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L'ANALISI

Il Bologna mette in riga anche lo Sporting

Portoghesi fortunati a trovare il pareggio contro un squadra degna di tornare in Champion's

Il Bologna mette in riga anche lo Sporting

Ndoye e Moro

Potendo sintetizzare l’avventura del Bologna in Champion's, si potrebbe pensare ad allenatore, squadra e tifosi che commentano:"ci è piaciuto molto, ritorneremo!” Come farebbero dei clienti di riguardo, dopo aver scoperto un locale all'altezza delle migliori aspettative.

E c'è da starne sicuri che anche il gestore del locale, i clienti come il Bologna li vorrebbe ancora eccome! Il rispetto e l'ammirazione, i rossoblù, l'hanno conquistato a suon di grandi prestazioni - perdendo a Liverpool o vincendo in casa col Borussia, col Monaco come, ieri sera, a Lisbona - che non sono state frutto della casualità, ma di un gioco ed una tattica che Vincenzo Italiano è riuscito ad imprimere, come nel DNA, nella testa e nei movimenti dei suoi giocatori.

Peccato che, come ogni evoluzione, ci sia voluto proprio un pizzico di tempo di troppo, nel senso che, se la condizione che i felsinei stanno manifestando, al di là di qualche fisiologico rimbalzo negativo, fosse stata raggiunta anche solo con un paio di settimane d'anticipo, i petroniani sarebbero ancora in corsa e in ottima posizione in tutte e tre le competizioni dell'annata.

E dire che la partita con lo Sporting era cominciata con le cosiddette seconde linee, ingannando chiaramente degli avversari che, forse, si erano illusi di fare poco più che una passeggiata verso la qualificazione, conquistata, invece, in modo rocambolesco sul finire della partita. I vari Fabian Illing-Junior, Casale e Miranda, non solo sanno stare in campo, ma fanno vedere il loro migliore repertorio calcistico, pur tradendo ancora qualche limite, rispetto ai titolari. 
Si è visto lo Sporting andare in totale confusione, col Bologna asfissiante con un pressing alto, anzi, altissimo e una pressione uomo su uomo che non ha lasciato spazio e tempo, anche solo per respirare, ai Lusitani.

Un Bologna arrembante che, già al 4 minuto, colpisce una traversa con un bel colpo di testa di Bukema, facendo sentire subito  ai difensori portoghesi l'aria che avrebbe tirato per tutta la gara. Anche la sfortuna non è sembrata poter avere la meglio sul Bologna: al 10° minuto, si infortuna Ferguson, accusando un dolore alla coscia destra, ma lascia il campo ad un Moro che prende le redini del centrocampo in maniera, a dir poco, egregia. Fuori uno, dentro l'altro, ma non cambia l’atteggiamento e i rossoblù continuano a pressare gli avversari nella loro metà campo. Tanto che, solo 8 minuti dopo, viene consegnata alla difesa dello Sporting un secondo biglietto da visita: Pobega, da ottima posizione, su servizio di Castro, calcia sopra la traversa.

La squadra di Lisbona, con Hadler, cerca di spezzare il gioco del Bologna, ma trova solo un tiro che Ravaglia para senza difficolta. Invece, già al 21°, la partita si sblocca: corner di Moro, spizzata di Bukema verso l’area piccola, dove Pobega, da pochi passi, insacca di testa. Ospiti in vantaggio, mentre i padroni di casa ancora non si sono praticamente fatti vedere. Bisognerà attendere praticamente il tempo di recupero, nel primo tempo, per assistere a una buona azione dello Sporting.

Il secondo tempo inizia con la (giusta) girandola delle sostituzioni: Bukema e Holm vanno a riposarsi, Erlic e Lykogiannis scendono sul terreno di gioco. Poi, se qualcuno si aspettava di vedere i lusitani all'arrembaggio, ammira, invece, i bolognesi che continuano a fare la partita: difesa attenta e ottime iniziative in contropiede, con almeno due azioni che potevano essere concretizzate meglio: la prima capita sui piedi di Ndoye, il quale spara alto sulla traversa; la seconda, sui piedi di Pobega che, di potenza, chiama Israel a una grande parata.

A un certo punto, lo Sporting cerca di invertire il trend della partita, anche perché i risultati delle altre partite lo condannerebbero a restare fuori dalla Champion's. Dopo alcune azioni - per lo più su iniziativa dei singoli e mai di squadra - i portoghesi trovano il pareggio: ottima spunto di Joao Simoes, il quale si inserisce nella retroguardia rossoblù, superando e servendo un pallone al centro; sulla sfera si avventa Hadler che, anticipando sia Ravaglia che Casale, insacca con un tocco, pure piuttosto fortunato.

La partita sembrerebbe destinata a finire lì, col Bologna che ha fatto bella figura e lo Sporting che ha afferrato la qualificazione. Ma i bolognesi hanno ben altre idee e, al 79°, continuando a spingere in avanti come se ci fosse ancora da conquistare qualcosa, sfiorano il goal, di nuovo con Ndoye che, però, anche in questo caso, decide di concludere personalmente, ma tirando sopra la traversa e, per altro, non avvedendosi di Dallinga, al centro dell'area, completamente solo.

Tanto più che, a maggior gloria del Bologna, a questo punto, lo Sporting - capolista del campionato nazionale - si chiude a riccio come una provinciale che deve pensare alla salvezza, schierando una linea di 5 difensori a protezione del risultato.

Dunque, la squadra di Italiano saluta la massima competizione con un pareggio che potrebbe anche andargli un po' stretto, ma non si tratta di un addio: è sicuramente un arrivederci perché ora, anche la società è cosciente che al ballo della Champion's ci si può andare non come una Cenerentola qualsiasi, ma proprio come quella della fiaba che - anche a discapito delle sorellastre - potrebbe terminare la festa con qualche felice sorpresa. 

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