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DEGRADO
07 Febbraio 2025 - 20:11
Pepé Anaclerio
Giuseppe, ma per tutti Pepé Anaclerio è un bolognese particolare: nato a Bari e giunto sotto le Due Torri a soli 11 anni - anzi, a Casteldebole, dove ha abitato per tutta l'adolescenza nella scuola di Calcio dei rossoblù - è stato subito, doppiamente e talmente rapito dal fascino della città e di una ragazza del luogo da non volersene più andare via da qui e da costruire una bellissima famiglia con Silvia Villani (la nipote di Achille e figlia di Vittorio, rispettivamente fondatore e storico direttore del più importante atelier fotografico del Novecento italiano). E il suo sangue meridionale ha fatto sì che i due legami amorosi - per la città e per la moglie -, contrariamente all'andazzo dei tempi - anno dopo anno si rafforzassero sempre più, diventando le cifre distintive del suo carattere bonario, sorridente, ma anche determinato e "rognoso", come quando imperversava nel centrocampo del Bologna, in Serie C, in Serie B e anche, ovviamente, nella classe regina.
Volto noto delle trasmissioni televisive sportive cittadine e voce cara ai radioascoltatori di diverse emittenti petroniane, da qualche settimana Pepé Anaclerio - come si usa dire oggi - è diventato "virale" per un video pubblicato su Istagram (lo si può vedere a questo indirizzo: https://www.instagram.com/reel/DEkGhgwMag7/?igsh=MTlrZm1xOXo0d3Jibw%3D%3D), in cui denuncia lo stato di degrado della città, essendo stato vittima, come tanti altri concittadini, delle babygang che devastano le auto parcheggiate di notte.
Anaclerio, brutto risveglio anche per lei, qualche mattina fa?
"E non era nemmeno la prima volta. E dire che io abito in una zona, quella di via Beverara, dove il partito del sindaco ha la sua sede principale e, dunque, uno si aspetterebbe che ci fossero anche maggiori controlli. E invece..."
... e, invece, ha trovato l'auto coi vetri rotti!
"Non solo la mia: quella notte ne hanno devastate tre o quattro. Centinaia di euro di danni per portare via, forse, qualche spicciolo dimenticato nel vano portaoggetti o poco altro".
Ha detto che non era la prima volta, se non sbaglio?
"Qualche mese fa è andata pure peggio. Hanno spostato l'auto di qualche decina di metri, per appartarsi e avere maggior tranquillità rispetto a quella che si può avere in un parcheggio condominiale e hanno smontato e si sono portati via la batteria elettrica. E se ti rubano la batteria, in un'auto elettrica, devi cacciare via tutta la macchina".
Un bel danno, non c'è che dire. Ma pare che sia diventato un furto di tipo seriale, qui a Bologna. Probabilmente, i ladri che rubano le batterie lo fanno con dietro un'organizzazione.
"Sicuramente, ne sono convinto anche io. Ma, se volete, vi faccio ridere. Qualche mese prima del furto, dovevo andare a Bari a trovare i parenti e loro, sapendo con che tipo di macchina avrei viaggiato, mi dissero qualcosa del tipo: ora a Bari la situazione è cambiata, c'è molta meno criminalità; però, pensaci, prima di venire con una macchina di quel tipo. Beh, sono andato lo stesso e l'auto non me la toccata nessuno, a Bari. A Bologna, poco dopo, me l'hanno devastata..."
Nel video, con molta amarezza, rilevi che le autorità sembrano inerti, di fronte a questi fenomeni.
"Certo che sono amareggiato: sono venuto a Bologna negli anni '80 ed era una città tranquilla, allegra, fantastica da tutti i punti di vista. Vederla degradare ogni anno sempre di più, nella quasi indifferenza di chi dovrebbe preservarne le caratteristiche che ne facevano una delle città più belle e vivibili d'Italia, fa rabbia. Ti dicono di denunciare, quando subisci questo genere di situazioni, ma la stessa Polizia, quando vai a dire quello che ti è successo, ti fa capire che, tanto, non succederà niente, non si troveranno i ladri e i danni te li devi ripagare da te o sperare nell'assicurazione. Io sono anche un papà e questo senso di insicurezza in cui si vive diventa ancor più forte e fastidioso".
Proviamo a cambiare argomento: come vede il Bologna di quest'anno, di Vincenzo Italiano? Meglio o peggio di quello di Thiago Motta?
"Ecco, questo è il paragone giusto. All'inizio del Campionato, qualcuno che frequenta il mio negozio - Anaclerio gestisce un punto vendita di abbigliamento sportivo proprio davanti al Dall'Ara, in piazza della Pace (vedi foto) - aveva iniziato a mugugnare, perché, com'era ovvio e prevedibile, le prime partite col nuovo allenatore non erano andate benissimo. Io sapevo, invece, che la squadra sarebbe sbocciata come un fiore, dopo il rodaggio. E, quindi, ho risposto a tutti alla stessa maniera: Ma come ragionate, qui a Bologna; la squadra finalmente è ben gestita, raccoglie risultati, sviluppando un progetto sano e di lungo periodo; è guidata in modo illuminato da un grande presidente e da un ottimo staff; ma se perde una partita - e nello Sport ci sta, di perdere qualche volta -, subito tutti a lamentarsi. Di contro, la città sembra sempre più abbandonata a se stessa, con un'amministrazione per la quale le priorità sono sempre altre, rispetto alle preoccupazioni reali dei cittadini; ma, in questo caso, quando è il momento di lamentarsi, nessuno dice niente e le cose restano uguali, cioè, continuano a peggiorare".
Insomma, lei vorrebbe la città amministrata da Joe Saputo?
"Magari non da lui direttamente, ché avrà sicuramente ben altro a cui pensare. Ma col suo stile, sì: sicuramente, sarebbe governata meglio di adesso, con una prospettiva di crescita e di sviluppo simile a quella che ha restituito alla piazza di Bologna una squadra all'altezza del suo blasone e dell'affetto e della passione senza pari dei suoi tifosi".
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