Col Torino, un match delicato e importantissimo

E' la vigilia di un match che, nella storia, non è stato sempre prodigo di buoni risultati e soddisfazioni per il Bologna.

Certo, i rossoblù, in casa, vantano un rendimento di tutto rispetto, ma il Torino non perde da otto turni, anche se, a ben ricordare, l’ultima sconfitta, a dicembre scorso, l'ha rimediata proprio dai petroniani, nell'occasione molto ordinati e concreti.

Insomma, se c'era qualche preoccupazione prima della partita con il Lecce, quella che si prospetta domani non sarà certamente una passeggiata e, se il Bologna vuole portarsi a casa i tre punti, dovrà faticare e non poco. L’assenza nel centrocampo del Torino di Samuele Ricci, Adrien Tameze, a cui si aggiunge all’ultimo anche Ivan Ilić, aiuterà la linea mediana del Bologna sia nella costruzione che nel giro palla, ma quello che sarà importante, per vincerla, sarà la fase realizzativa.

Vincenzo Italiano ci ha abituato, fino ad ora, a molte sorprese nella formazione titolare, ma, anche se provati a Lecce nell’ultimo scampolo di partita, difficilmente si rivedranno in coppia Castro e Dallinga. Pertanto la maglia da titolare se la giocheranno loro due col sudamericano in vantaggio sull’olandese.

Il Bologna è in grado di superare le difficolta delle sue assenze, ad oggi ancora out Odgaard e Ferguson, ma l’intensità ed i ritmi alti sono alla base per ottenere quella vittoria che metterebbe il Bologna di nuovo nella scia di chi compete per un posto in Europa. Non che, dopo Lecce, i felsinei ne siano usciti, ma è proprio contro le meno blasonate squadre di questo campionato che i rossoblù dovrebbero conquistarsi i punti necessari per puntare in alto. E, sotto questo aspetto, i pareggi contro Empoli e Lecce, senza parlare della sconfitta con il Verona, non hanno certamente aiutato.

Il pubblico come sempre sarà un valido supporto alla squadra ed i nuovi innesti Calabria e Pedrola potranno dare sicuramente un valido contributo Un’annotazione finale, poi, proprio su Calabria, a cui bisogna fare i complimenti per come si è presentato  alla città. Non era scontato che un giocatore, dopo l’avventura con il Milan durata 18 anni - campionati e coppe vinte in bacheca ne ha già parecchie - dichiarasse con umiltà e voglia di fare di avere ancora fame e di puntare a risultati importanti per se stesso e per la squadra. Certamente è un ragazzo che, se riuscirà a esprimere tutto il talento di cui è certamente dotato, potrà essere una pedina importantissima per il Bologna e per Vincenzo Italiano.