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Lepore nega l'evidenza dei rincari

"Comprate 10 biglietti per volta, risparmierete!"

Lepore nega l'evidenza dei rincari

A questo punto, non si può che parlare di "volo cieco". Rispondendo a una cittadina su Facebook, Matteo Lepore scivola in una sciocchezza di dimensioni gigantesche, attirandosi l'ira del popolo del web.

Infatti, rispondendo alle critiche della donna, il sindaco ha negato che il prezzo del biglietto sarebbe salito a 2.3 euro a corsa: "Di fatto è a 1,90 grazie al City pass. Per chi non vuole abbonarsi ed è residente questa è la soluzione migliore. Può usarli quando vuole e con chi vuole".

Curioso modo di ragionare, quello del primo cittadino: anche il cibo, potendolo acquistare a quintali, costerebbe certamente di meno che al chilo, salvo, poi, capire il senso di pagare subito una cifra maggiore, per cose che magari neanche si riescono a consumare...

Per altro, risulta pure poco elegante la distinzione tra residenti e visitatori della città: "Una famiglia che va in centro o esce la sera può non spendere 2,30 euro. A farlo quindi saranno soprattutto i turisti e i visitatori che stanno in città pochi giorni". Come dire: tranquilli, concittadini mei, ho solo trovato un modo per spennare i forestieri...

Il che, è pure falso. Una coppia di turisti, che non sono degli scemi - come sembra credere Lepore -, sapendo di dover visitare la città e muoversi spesso, anche in soli due o tre giorni di permanenza, troveranno certamente conveniente il City Pass. Semmai, è proprio la famiglia bolognese che sentirà il peso, per uscire una sera, di dover spendere subito 19 euro, bruciandone immediatamente, tra andata e ritorno, 11.40. 

Tutto questo, per altro, è solo fumo che non cambia la sostanza dell'amara minestra: se, dall'1 marzo, il bolognese o lo straniero risparmieranno 4 euro, acquistando un City Pas, invece di pagare singolarmente le 10 corse; in realtà spenderanno 5 euro di più di quanti ne erano necessari fino al 28 febbraio.

Amministrare la cosa pubblica allo stesso modo in cui si mescolerebbero le 3 carte sul tavolino improvvisato in stazione può essere simpatico, ma non altrettanto serio.

Certamente, non aiuterà il sindaco a convincere la sua interlocutrice, la quale, prima di ricevere queste disarmanti risposte, gli aveva impietosamente fatto notare: "Oggi una grandissima fetta di persone sono precari, non hanno un unico datore di lavoro perché lavorano un mese qua e uno là e non riescono neanche a farsi l'abbonamento mensile perché magari iniziano a lavorare il 10 del mese e non l'1 o lavorano in maniera mista un po' in sede un po' da casa. L'aumento è stato scaricato completamente su questa fascia di persone, quelle più in difficoltà: i penultimi, perché gli ultimi per fortuna hanno l'abbonamento gratis".

Boccia il provvedimento di Palazzo D'Accursio, intanto, anche il Prc. "L'aumento delle tariffe non è solo conseguenza dei tagli del Governo nazionale - dichiara il segretario provinciale Riccardo Gandini- ma è frutto anche di una precisa scelta politica locale: nel solo 2023 il Comune ha registrato un avanzo di 28 milioni, investirli nel garantire prezzi accettabili dei servizi dovrebbe essere il minimo per un'amministrazione sedicente progressista".

Domani, dunque, anche Rifondazione comunista e Giovani comunisti saranno presenti a Palazzo D'Accursio, insieme ai consiglieri di quartiere di Sinistra Unita, per denunciare il caro biglietti all'assemblea pubblica prevista alle ore 18.00.

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