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POLITICA
14 Febbraio 2025 - 16:34
Singolare interrogazione - firmata da alcuni consiglieri del Partito democratico - alla Regione Emilia Romagna Infatti, con un atto ispettivo alla giunta presieduta da Michele De Pascale si chiede che il governo di Giorgia Meloni mantenga li impegni per la realizzazione del Passante autostradale.
Cosa possa mai assicurare il presidente della Regione ai suoi colleghi di partito, circa le intenzione della premier del governo di Centrodestra, infatti, è un mistero chiaro solo alla mente di chi ha sottoscritto l'atto: Simona Lembi, Francesco Critelli, Niccolò Bosi, Paolo Calvano, Fabrizio Castellari, Marcella Zappaterra e Raffaele Donini.
Al di là dell'aspetto formale, di cosa sono preoccupati, i consiglieri del Pd? Basta leggere il testo dell'interrogazione: "La mancata realizzazione del Passante all'altezza del ponte San Donato rischia di compromettere il completamento della linea rossa del tram entro il 2026 e il rinvio del Passante avrebbe effetti negativi su tutta la pianificazione della mobilità cittadina, con possibili ritardi anche nelle opere complementari e nei progetti di compensazione ambientale, già previsti per mitigare gli impatti del cantiere".
Di cosa si stia parlando, nel concreto, è presto detto: la realizzazione del Passante prevede l'allargamento dell'area della Tangenziale, anche del tratto sottostante il ponte di San Donino - quello che, in via San Donato, divide dal resto del territorio urbano l'area del Pilastro -, sopra il quale, però, deve passare la nuova linea tramviaria, per raggiungere, come da progetto, il comparto dove è ubicato l'ex-Fico. Dunque, se si deve fare il Passante, sarebbe logico - anzi: obbligatorio - realizzare quei lavori prima di stendere le rotaie del tram, altrimenti si dovrebbero fare i lavori due volte. Aspettando i lavori del Passante, però, che stentano a decollare, si rischia di andare oltre - con le opere del tram - a quella vera e propria dead-line che è il 31 dicembre 2026, entro cui, se non sarà terminata completamente la realizzazione del nuovo sistema di trasporto pubblico, si perderanno gli oltre 350 milioni di finanziamento Pnrr.
Insomma, una tragedia, dal punto di vista economico. E la sensazione è quella di un gatto che si morde la coda, dal momento che il progetto del Passante è precedente a quello del Tram e, essendo sempre stata un'opera molto dibattuta e non ancora programmata con certezza, è veramente difficile immaginare di realizzare entrambi gli interventi - appunto il Passante e anche il Tram - entro la data limite prevista.
"Qualcuno sembra aver fatto i conti senza l'oste", commenta Gabriella Bravi, una delle promotrici più agguerrite del comitato contro la realizzazione del Passante, "e adesso sembra rimasto col cerino in mano". Infatti, l'uscita dei consiglieri regionali - che segue di poche ore quella del sindaco che, proprio ieri, aveva assicurato che nulla avrebbe ritardato la realizzazione del tram - assomiglia molto a un "mettere le mani avanti", qualora non si riuscissero a terminare per tempo i lavori, col conseguente problema dei finanziamenti. Un tentativo d'iniziare a scaricare il barile sul governo, addirittura prima che le prospettive peggiori si staglino nitidamente all'orizzonte.
"Forse, a questo punto - ragiona ancora la Bravi -, l'amministrazione farebbe meglio a ragionare che, per portare a casa almeno il tram, sarebbe il caso di lasciar perdere il passante, poiché, diversamente, si rischia un collasso di proporzioni enormi". A meno che, conclude l'esponente dei comitati, a un certo punto "non si decida di arrestate i binari al di qua del ponte, rinunciando a raggiungere Fico".
Il che, va detto, potrebbe costituire, lì per lì, un problema solo per Oscar Farinetti, il quale, dopo il fallimento di Fico, ha rilevato il tutto per lanciare un nuovo progetto che, però, senza tram potrebbe risolversi in un nuovo flop; anche se resta il dubbio se, con un cambiamento così deciso del tracciato, l'accesso ai fondi del Pnrr sia comunque assicurato. Anzi, a rigor di logica, si dovrebbe immaginare, se non al contrario, almeno a una contrazione decisa del contributo.
Insomma, alla fin fine, gli incubi dei cantieri potrebbero non essere esattamente quelli peggiori per i bolognesi: ben altri brutti sogni potrebbero turbare i futuri sonni dei cittadini amministrati da Palazzo d'Accursio.
E, infatti, a stretto giro di posta, arrivano puntuali le repliche del Centrodestra: "I ritardi di cui oggi si lamenta il Pd sono il risultato della loro incapacità amministrativa - tuona la capogruppo in Regione di Fd'I, Marta Evangelisti -. Non hanno nemmeno comunicato ad Autostrade per l'Italia la realizzazione della linea del tram, né hanno avuto la lungimiranza di coordinare i cantieri, causando un vero e proprio collasso della mobilità cittadina. Oggi si svegliano e chiedono conto al Governo? Siamo alle solite: scaricare le proprie responsabilità sugli altri".
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