De Pascale cambia idea e dice: No all'autonomia differenziata

Michele de Pascale ha ufficializzato il ritiro della richiesta di autonomia differenziata, avanzata a suo tempo dall'amministrazione guidata da Stefano Bonaccini. "Spappolarci in tante autonomie regionali non credo sia la strada da seguire - ha dichiarato il presidente della giunta -. Con questo muro contro muro la riforma rischia di non fare molta strada, anzi viaggia su un binario morto. Così si rischia di non praticare nemmeno l'autonomia 'buona'".

De Pascale, per rafforzare la sua decisione, fa pure autocritica, sconfessando le sue precedenti posizioni in materia, quando era, oltre che sindaco di Ravenna, anche presidente dell'Anci regionale: " Sono stato parte di quella discussione, non sto schivando. Ma ho aperto gli occhi durante la pandemia. Credo che quella dell'Emilia-Romagna fosse la proposta migliore, ma in questo lungo iter ho maturato l'idea che ci sia un problema strutturale di strumento. Mi ritengo un convinto autonomista ma non penso serva maggiore autonomia legislativa in questo paese, mentre dal punto di vista amministrativo ci sono ampi margini. Per questo, l'ho detto anche al ministro Calderoli, ritengo che sarebbe molto più sensato riprendere in mano il titolo V della Costituzione". 

De Pascale, infine, coglie l'occasione per sferrare un colpo di stiletto alla Lega, promotrice a tutti i livelli della riforma: "Si partiva dalla secessione, l'autonomia differenziata e' un passo straordinario verso l'unità nazionale". A seguito della decisione della giunta, la maggioranza di Centrosinistra che la sostiene ha depositato in aula una risoluzione, in cui si chiede al  per al governo d'interrompere definitivamente l'iter della riforma.