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La Conti: "Non in cella, ma in comunità, i detenuti tossicodipendenti"

"Noi non buttiamo via la chiave, ma puntiamo alla rieducazione"

La Conti: "Non in cella, ma in comunità, i detenuti tossicodipendenti"

Isabella Conti

Isabella Conti, da poche settimane nuovo assessore al Welfare della Regione, snocciola numeri e propone una soluzione: "Nelle carceri dell'Emilia-Romagna il 30% dei detenuti sono tossicodipendenti e, come Regione, ci stiamo inventando uno strumento che ci permetta di farli transitare dal carcere alle comunità di recupero".

Attualmente, gli operatori del Sert si recano alla Dozza, il principale istituto di pena dell'Emilia Romagna, un paio di volte a settimana e - spiega la Conti - "potenziando le relazioni con le comunità di recupero, possiamo individuare dei percorsi che consentano a questa categoria di detenuti di transitare dal carcere a queste strutture del volontariato". 

Con quali benefici? Per la Conti, ciò "permetterebbe di ridurre il sovraffollamento, di fare interventi dal punto di vista sanitario e di finanziare corsi per i detenuti che consentano loro di avere un lavoro quando usciranno". Quando una persona commette un reato, afferma l'assessore al Welfare, "entra in carcere e perde la libertà, ma non deve perdere la dignità e non si deve abdicare al ruolo rieducativo della pena: troppe volte abbiamo sentito, da destra, questa politica violenta e cinica del buttiamo via la chiave, ma la chiave non si butta, perché quando i detenuti usciranno, o avranno fatto un percorso vero di reinserimento, oppure ci troveremo ulteriori problemi in strada e ulteriore disagio". 

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