fatti e notizie
Cerca
SPORT&POLITICA
24 Febbraio 2025 - 12:41
Andrea Abodi, ministro dello Sport
Sport e politica, a Bologna, costituiscono un intreccio complicato, da cui sembrano dipendere diversi dei più significativi investimenti, tra quelli di cui si parla ormai da lustri.
Il perno, intorno al quale ruoterebbero gli interessi maggiori, è la costruzione del nuovo stadio o, meglio ancora, il restyling di quello che, un tempo, si chiamava Stadio Comunale e che, da molti anni ormai, è per tutti il "Renato Dall'Ara", tempio pallonaro dei bolognesi.
Anche la speculazione sull'ex-circolo tennis del Cierrebì - almeno nelle cifre e negli attori impegnati - appare funzionale esattamente a questo scopo. Com'è ampiamente noto, infatti, per "rifare il trucco" al vecchio impianto voluto e creato da Leandro Arpinati, sarebbero necessari non meno di due anni abbondanti di lavoro, durante i quali i rossoblù dovrebbero trovare un altro impianto dove giocare, per continuare a far sognare i tifosi.
La soluzione prospettata è altrettanto nota: uno "stadio temporaneo" da realizzarsi nelle immediatezze dell'ex-Fico - il già fallimentare carrozzone messo in piedi da Oscar Farinetti e rilanciato sotto altra veste proprio negli ultimi mesi -, con grande soddisfazione del Comune e, appunto, di uno degli sponsor politici del Centrosinistra, forse il più "brillante".
Per costruire la struttura transitoria, a quanto si è detto più volte, a Palazzo d'Accursio, sarebbe necessaria una dozzina di milioni, cioè, guarda caso, esattamente - milione più, milione meno - la plusvalenza che la società che ha acquistato il Cierrebì - che, di fatto, sarebbe del Bologna F.c. 1909 - può sperare di realizzare, vendendo agli spagnoli della Go Fit. Infatti, seppur solo a livelli di "rumors", si parla di un affare da 15-18 milioni di euro che, considerati i 2,5 milioni e spicci spesi dal Bologna e gli eventuali oneri fiscali derivanti dalla nuova transazione, farebbero saltar fuori esattamente i fondi necessari per costruire il campo provvisorio o poco di più. Sempre che, per altro, il "vincolo cimiteriale" non mandi all'aria tutta l'operazione.
Anche superando quell'ostacolo burocratico, però, cascherebbe l'asino. Infatti, edificare uno stadio nella landa nord-est della città acquista un senso solo se, nel frattempo, si inizierà a mettere mano al "Dall'Ara", per adeguarlo agli stringenti standard europei. Solo che la struttura di piazza della Pace appartiene al Comune, oltre che a essere, di fatto, un monumento architettonico che, inevitabilmente, rende praticamente impossibile cederne la proprietà a privati, Joey Saputo compreso. E la giunta, a quanto riportano le fonti ufficiali, avrebbe sì già accantonato una cifra consistente per portare a buon fine l'operazione - 40 milioni di euro -, ma consistente non in rapporto al costo dell'intervento da effettuare, ma a quello delle finanza comunale.
Infatti, per portare il "Dall'Ara" allo splendore preteso dalle regole di Uefa e Fifa, sono necessari circa 200 milioni di euro, il che presupporrebbe, da parte del Bologna F.C. 1909, l'esborso dei restanti 150-160: una cifra che i dirigenti rossoblù hanno già fatto capire da tempo di non essere disposti a investire. Tanto meno per un bene che, alla fine della fiera, resterebbe nelle mani della pubblica amministrazione.
Come se ne può uscire, da un giro vizioso del genere? A Palazzo d'Accursio, qualcuno avrebbe avuto un apparente colpo di genio: far inserire Bologna nell'elenco delle città ospiti di Euro 2032, il campionato che si disputerà dalle due sponde opposte del Mediterraneo: la nostra e quella turca. La soluzione, però, appare alquanto peregrina e non tanto perché il ministro dello Sport, Andrea Abodi, sarebbe sordo alle pressioni che si sono iniziate a esercitare su di lui a questo fine, ma, sopra a tutto, per la concorrenza spietata delle altre città, anche di altre governate dal dal centrosinistra.
Standard europei alla mano, solo lo "Juventus Stadium" ha certamente le carte in regola per ospitare competizioni di qualsiasi tipo e livello internazionale. Stiracchiando qua e là le interpretazioni dei canoni, potrebbe risultare idoneo - o potrebbe diventarlo con una spesa contenuta - l'"Olimpico" di Roma. Tutti gli altri, "ciccia"! A partire da Firenze, che ha tentato recentemente - e vanamente - di far adeguare l'"Artemio Franchi" coi fondi del Pnrr. E non meglio sono messe Milano e Napoli. Pensare di riuscire a far passare Bologna davanti a queste corazzate della geografia propriamente detta e calcistica, a rigor di logica, rasenta la follia amministrativa e politica.
Dunque, l'operazione Cierrebì, alla fin fine, rischia di concretizzare solo una buona opportunità finanziare per le casse dell'attuale gestione della società rossoblù, con buona pace dei cittadini del quartiere che - come hanno capito da tempo - non potranno certo godere, se non mettendo mano al portafogli, della trasformazione in "spa" della vecchia piscina, della palestra e dei campi da tennis, dal momento che la Go Fit, investendo i tanti milioni summenzionati, avrà canoni di rientro finanziaria che mal s'accordano con l'aggettivo "popolare". E con buona pace anche dei tifosi del Bologna che, non meno che per altri sei anni, dovranno prendere la pioggia, per ammirare le imprese della squadra di Vincenzo Italiano o chi per lui.
BolognaCronaca.it | Direttore responsabile: Andrea Monticone
Vicedirettore: Marco Bardesono Capo servizio cronaca: Claudio Neve
Editore: Editoriale Argo s.r.l. Via Principe Tommaso 30 – 10125 Torino | C.F.08313560016 | P.IVA.08313560016. Redazione Torino: via Principe Tommaso, 30 – 10125 Torino |Tel. 011.6669, Email redazione@cronacaqui.it. Fax. 0116669232 ISSN 2611-2272 Consiglio di amministrazione: Presidente Massimo Massano | Consigliere, Direttore emerito e resp. trattamento dati e sicurezza: Beppe Fossati Email redazione@cronacabologna.it. Fax. 0116669232 |ISSN 2611-2272
Registrazione tribunale n° 1877 del 14.03.1950 Tribunale di Milano
Nell'anno 2023 sono stati percepiti i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell'articolo 5 del medesimo decreto legislativo.