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CRIMINALITA'
25 Febbraio 2025 - 11:48
L'analisi e il giudizio di Confabitare sono, a dir poco, impietosi: l'aumento dei furti in appartamento continua a rappresentare un'emergenza nazionale, con un incremento significativo nel 2024 sul 2023. E le grandi città sono le più colpite, con una media di circa sette abitazioni su 1.000 che subiscono un'effrazione. A livello nazionale, addirittura, si registra un furto in appartamento ogni tre minuti.
A favorire il dilagare di questo genere di delitti predatori, è la generale situazione di crisi economica e, in particolare, l'immigrazione incontrollata: il 38% delle denunce per questi reati, infatti, riguarda stranieri senza permesso di soggiorno. L'indagine della nota associazione è stata realizzata l'anno scorso e, dall'entità del fenomeno, emerge "la necessità di azioni concrete per garantire maggiore sicurezza ai cittadini. Inoltre, secondo questi dati, Bologna è in vetta con un +29,2% (sul 2023) dei furti in abitazione, seguita da Firenze +28,3% e Venezia +27,8%: "Questi numeri confermano la gravità della situazione e l'urgenza di strategie efficaci per contrastare il fenomeno - spiega un nota di Confabitare -. La crisi economica, l'immigrazione irregolare e il disagio sociale alimentano e favoriscono l'espansione della criminalità organizzata. Molti episodi sono riconducibili a situazioni di forte disagio sociale ed economico, che coinvolgono diverse categorie di persone. Tra queste, vi sono individui in condizioni di estrema precarietà e minori non accompagnati che, spesso, vengono reclutati dalla criminalità organizzata, nonché persone con problemi di tossicodipendenza che ricorrono ai furti per procurarsi la droga. Inoltre, operano bande criminali specializzate, sia locali che internazionali, tra cui gruppi provenienti dai Balcani, noti per l'uso di tecniche sofisticate in grado di violare serrature senza lasciare segni evidenti".
Nel 2024, Confabitare ha siglato un protocollo con Questura di Bologna, al fine di rafforzare la prevenzione dei furti e promuovere la sicurezza abitativa. L'accordo prevede attività di informazione e sensibilizzazione per i cittadini, incontri con le forze dell'ordine e la diffusione di linee guida pratiche per la protezione delle abitazioni.
"Le forze dell'ordine lavorano costantemente per arginare il fenomeno, ma è fondamentale che anche i cittadini facciano la loro parte - spiega Alberto Zanni, presidente di Confabitare -. Consigliamo di puntare sui buoni rapporti di vicinato: è importante potersi fidare dei propri vicini, comunicare e creare una rete di sorveglianza condivisa. Sorvegliare le proprie case, controllare chi entra nei portoni, prestare attenzione ai citofoni e agli androni, e segnalare movimenti sospetti alle autorità: sono tutte cose che possono fare la differenza. Un'idea efficace è creare gruppi di chat tra vicini per condividere informazioni in tempo reale e segnalare situazioni sospette. Inoltre, è fondamentale potenziare le misure di sicurezza, installando più telecamere, attualmente ancora troppo poche, oltre a sistemi di allarme e serrature di ultima generazione per una protezione più efficace delle abitazioni. E, soprattutto, mantenere un dialogo costante con le forze dell'ordine".
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