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Cannabis medica: la ricerca Unimore che prova a cambiare le regole del gioco

La professoressa Federica Pellati e il suo team aprono nuove strade terapeutiche con i cannabinoidi non psicotropi

Cannabis medica: la ricerca Unimore che prova a cambiare le regole del gioco

Scienziati provenienti da ogni angolo del globo si sono riuniti all’International Medical Cannabis Conference (IMCCB-25), un evento di cruciale importanza per presentare le ultime scoperte in ambito di ricerca e pratica clinica relative all’uso medico della cannabis e ai suoi principi attivi. L'incontro si prefiggeva di promuovere un dialogo interdisciplinare volto ad approfondire le fondamenta scientifiche per un uso terapeutico corretto della cannabis. Alla conferenza ha partecipato anche il Dipartimento di Scienza della Vita dell'Università di Modena e Reggio Emilia (Unimore), rappresentato dalla Professoressa Federica Pellati, docente di Chimica Farmaceutica. La Prof.ssa Pellati ha illustrato il ruolo dei cannabinoidi non psicotropi, come il cannabidiolo (CBD), nel trattamento delle patologie iperproliferative, concentrandosi in particolare sulla leucemia mieloide cronica.

Il suo studio è stato premiato come la migliore presentazione orale nel campo della ricerca di base, suggerendo una potenziale applicazione del CBD in ambito terapeutico, anche in combinazione con farmaci antitumorali già impiegati nella pratica clinica. "Abbiamo osservato un'importante azione della molecola come agente inibitore della proliferazione delle cellule tumorali," ha dichiarato la Prof.ssa Federica Pellati di Unimore. "Ci siamo dedicati alla chiarificazione del meccanismo d’azione tramite l’applicazione di tecniche avanzate come la proteomica e la lipidomica, al fine di individuare possibili target molecolari e gli effetti cellulari associati alla modulazione dei lipidi." "Aggiungo un ringraziamento particolare a tutti i colleghi che hanno contribuito alla ricerca," ha concluso la Prof.ssa Pellati, citando il Prof. Lorenzo Corsi di Unimore, la Prof.ssa Maria Chiara Monti della Federico II di Napoli e la Prof.ssa Antonia Garcia dell'Universidad CEU San Pablo di Madrid.

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