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Un bolognese (acquisito) potrebbe essere il prossimo Papa. Ecco chi è

Tra i nomi dei possibili successori di Papa Francesco, spunta un cardinale molto legato a Bologna

Un bolognese (acquisito) potrebbe essere il prossimo Papa. Ecco chi è

A sinistra Papa Francesco, a destra Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna

La salute precaria di Papa Francesco ha riaperto il dibattito sulla sua possibile successione, anche se il Vaticano ha smentito eventuali speculazioni su dimissioni imminenti. Il "Totonomi" per il successore di Papa Francesco è già partito, e tra i cardinali dati per favoriti spunta un "cardinale bolognese". Ecco chi è.

Il suo nome è Matteo Zuppi, ed è il presidente della Conferenza Episcopale Italiana (CEI) ma in passato è stato molto legato alla città di Bologna.

Nato a Roma nel 1955, Matteo Zuppi è stato ordinato presbitero per la diocesi di Palestrina nel 1981 e successivamente incardinato nella diocesi di Roma nel 1988. La sua esperienza ministeriale si è sviluppata in diverse parrocchie romane, dove ha svolto un ruolo significativo come assistente ecclesiastico generale della Comunità di Sant’Egidio dal 2000 al 2012. Nel 2012, Papa Benedetto XVI lo ha nominato vescovo ausiliare di Roma, e nel 2015 Papa Francesco lo ha elevato ad arcivescovo di Bologna. Nel 2019, lo stesso Papa lo ha creato cardinale con il titolo di Sant’Egidio.

Come detto, attualmente Zuppi è presidente della Conferenza Episcopale Italiana, un ruolo che gli conferisce una grande influenza all'interno della Chiesa italiana. Inoltre, è stato nominato inviato speciale del Papa per la guerra in Ucraina, dimostrando la sua capacità di affrontare questioni geopolitiche complesse. Queste missioni lo hanno portato a recarsi a Kyiv, Mosca, Washington e Pechino, consolidando la sua posizione come figura di rilievo internazionale.

Matteo Zuppi rappresenta un equilibrio tra tradizione e innovazione. La sua vicinanza alla Comunità di Sant’Egidio, nota per il suo impegno ecumenico e sociale, suggerisce che potrebbe continuare le linee di riforma e apertura avviate da Papa Francesco. Inoltre, la sua esperienza pastorale e la sua capacità di dialogare con diverse realtà sociali e politiche lo rendono un candidato attraente per chi cerca un Papa che possa affrontare le sfide contemporanee della Chiesa.

Ma non è così semplice: negli ultimi anni, infatti, all'interno del conclave si è creato un sentimento "anti-italiano", che mette loro decisamente i bastoni tra le ruote. La preoccupazione di fondo è che un Papa italiano sia troppo "attaccato alla Patria" anche per una questione geografica, oltre a una rivincita straniera sui secoli di predominanza italiana al comando.

Si parla dunque di una vera e propria lotta tra continenti proprio perché la divisione non è più solo ideologica (conservatori, progressisti), ma una divisione geografica dove il sostegno va in automatico al candidato della propria terra. In tal senso, si fanno largo altri nomi lontani dalle terre bolognesi, come il brasiliano De Rocha o il filippino Tigle. 

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