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SALUTE
27 Febbraio 2025 - 07:20
Immagine di repertorio
Un numero crescente di italiani soffre di disturbi del sonno, con conseguenze potenzialmente dannose per la salute e il benessere generale. Un recente studio a livello mondiale condotto da Ikea ha rivelato una statistica allarmante: il 42% degli italiani dorme meno di sei ore per notte. Sebbene si trascorra mediamente circa otto ore a letto, il tempo effettivo dedicato al sonno è notevolmente inferiore. Quali sono le cause di questa situazione e, soprattutto, quali interventi possono essere attuati per favorire un riposo migliore?
Secondo i dati raccolti da Ikea, l'ambiente in cui si dorme ha un impatto significativo sulla qualità del sonno. Un'atmosfera rilassante si rivela cruciale per il 16% della popolazione italiana, mentre il 9% considera un letto comodo come la componente fondamentale per un buon riposo. Tuttavia, non è solo una questione legata a materassi o arredi: elementi come lo stress, l'utilizzo di dispositivi elettronici prima di coricarsi e l'assenza di una routine serale ben strutturata possono influire negativamente sulla qualità del sonno.
L'importanza del riposo è ulteriormente sottolineata dall'ultimo rapporto "Life at Home" di Ikea, secondo il quale il 55% delle persone considera il sonno essenziale per il proprio benessere quotidiano, mentre per il 70% rappresenta un piacere imprescindibile della vita. Nonostante questa consapevolezza diffusa, molte persone incontrano difficoltà nel dormire bene e cercano di compensare tale mancanza con dei sonnellini durante le ore diurne.
Il 60% degli italiani si concede riposi pomeridiani, ma solamente il 20% riesce a integrarli in una routine regolare. Le abitudini lavorative giocano un ruolo cruciale sulla qualità del sonno, e il lavoro agile sembra aver apportato alcuni vantaggi. Una ricerca condotta dall'Università degli Studi dell'Aquila ha rivelato che chi opera da casa, in particolare coloro dotati di cronotipo serotino (noti come "gufi"), riesce a dormire meglio grazie alla flessibilità degli orari. Avendo la possibilità di posticipare il risveglio, questi lavoratori beneficiano di un riposo più prolungato e di qualità superiore, riducendo anche sintomi di insonnia e stress. Questo evidenzia quanto sia fondamentale allineare il ritmo lavorativo con quello biologico per ottenere un sonno veramente rigenerante.
Uno studio condotto dall'Università di Pisa ha esaminato il metodo ottimale per l'assunzione della melatonina al fine di migliorare la qualità del sonno, sottolineando come il riposo sia influenzato anche dalle abitudini serali. Un numero significativo di italiani adotta routine rilassanti prima di coricarsi: il 20% è solito leggere un libro, il 14% gradisce una tisana calda e l'8% indossa calze per un maggiore comfort. Nonostante queste pratiche, lo smartphone continua a essere il maggior antagonista del sonno.
Molte persone, infatti, lo utilizzano fino a tardi, non considerando che la luce blu emessa dagli schermi ostacola la produzione di melatonina e compromette la qualità del riposo. Sempre più italiani si affidano alla tecnologia nel tentativo di migliorare il loro sonno. Infatti, il 48% utilizza app e dispositivi per monitorare la qualità del riposo, sebbene il 42% manifesti dubbi circa la loro precisione. Sembra tuttavia che i suoni rilassanti risultino più efficaci: il 27% preferisce ascoltare il rumore del mare, il 26% trova conforto nella pioggia e un altro 26% opta per il silenzio assoluto. Anche la postura riveste un ruolo significativo nella qualità del sonno, con preferenze che variano individualmente.
Tra coloro che dormono da soli, la posizione fetale è la più comune: il 42% si rannicchia su un fianco, con le gambe raccolte al petto, in una postura che dona una sensazione di protezione. La posizione meno frequente è quella prona, adottata solo dal 15% delle persone. Per chi condivide il letto, invece, si osserva una tendenza a mantenere una certa distanza. Il 41% dorme schiena contro schiena, mentre il 40% preferisce rimanere nella propria metà del letto. Solo il 19% sceglie di addormentarsi abbracciato o rivolto verso l'altra persona, un dato che dimostra come il bisogno di comfort spesso prevalga sul desiderio di vicinanza. Dormire bene non è un lusso, ma una necessità. Il sonno è una risorsa preziosa e proteggerlo significa migliorare la qualità della vita, notte dopo notte.
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