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Nuovi bando per i nidi, insorgono sindacati e opposizioni

In ballo la sorte dei precari, incerti sul loro futuro occupazionale

Nuovi bando per i nidi, insorgono sindacati e opposizioni

Il Comune di Bologna si appresta a bandire un nuovo concorso per educatori di nido, ma assicura che ciò non escluderà la possibile stabilizzazione degli attuali precari. Lo puntualizza, Palazzo d'Accursio, con una nota, in risposta alle rimostranze dei sindacati di base.

"Il nuovo concorso è necessario - precisa l'amministrazione - perché nella graduatoria attuale non vi sono disponibilità sufficienti per le assunzioni con contratto di lavoro part-time, unica tipologia di contratto a tempo indeterminato che ormai viene proposta per assunzioni da graduatoria, a seguito dell'accordo sindacale che prevede la conversione in tempo pieno dei part-time in servizio. Insomma, si "tratterebbe comunque di una graduatoria da utilizzare in subordine a quella vigente, che scade nel 2027".

I sindacati, però, la pensano diversamente. E anche alcuni partiti dell'opposizione. La Lega, per esempio, giudica severamente la scelta appena annunciata: "Lanciare un bando per il personale dell'infanzia, senza prima stabilizzare i precari, è inconcepibile. L'assessore Ara fermi tutto e dia risposte chiare e certe ai precari che da tempo lavorano col Comune. Come fanno a parlare dei diritti dei lavoratori salvo poi trattare così i dipendenti del Comune che amministrano?".

"L'annuncio a sorpresa dell'assessorato di Ara sull'intenzione di bandire un nuovo concorso per educatori dei nidi d'infanzia è uno schiaffo per tutti coloro che già lavorano da anni nei servizi educativi e attendono una stabilizzazione - rincara Fratelli d'Italia -. Interrogheremo l'amministrazione per capire se ci siano ancora graduatorie aperte dalle quali il Comune dovrebbe attingere prima di bandire nuovi concorsi". "La giunta Lepore - dicono ancora i meloniani - non può ignorare ancora una volta le richieste ma anche le proposte di chi da anni lavora con fatica per mantenere servizi di qualità a favore di tutte le famiglie, facendo fronte a carenza di organico, ma anche ad altre problematiche organizzative, come dimostra il tema del "nastro orario", che l'amministrazione vorrebbe imporre per vigilare le uscite e gli accessi delle strutture. Ci chiediamo se la scelta di non stabilizzare personale che ha lavorato per oltre 36 mesi per il Comune non rischi poi di essere un boomerang, date le numerose sentenze del giudice del lavoro a fronte delle quali il Comune in questi mesi ha registrato diverse sentenze sfavorevoli".

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