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03 Marzo 2025 - 11:45
Immagine di repertorio
Un’importante attività condotta dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Bologna, ha portato al ritiro dal mercato di circa 5.000 capi di abbigliamento recanti marchi falsificati, oltre a circa 2.000 articoli di elettronica e bigiotteria sprovvisti dei requisiti di conformità e sicurezza.
In dettaglio, i finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria, nell’ambito delle operazioni di contrasto ai traffici illeciti, hanno sequestrato oltre un migliaio di capi di alta moda contraffatti, riconducibili al marchio australiano Zimmermann, e denunciato il rappresentante legale della società per reati di introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni mendaci, nonché ricettazione.
Parallelamente, i militari del Nucleo Operativo Metropolitano di Bologna hanno effettuato un intervento presso la sede operativa di un'azienda nel capoluogo emiliano, dove è stata accertata l'esposizione per la vendita di foulard e maglie che riproducevano marchi prestigiosi come Louis Vuitton, Dior, Burberry, Disney, e Fendi. Il proprietario dell’impresa, di nazionalità cinese, è stato denunciato alla Procura della Repubblica per il reato di vendita di merce con marchi contraffatti. Il valore commerciale complessivo della merce sequestrata nei due interventi è stimato oltre i 240.000 euro.
Infine, i finanzieri della Compagnia di Imola hanno proceduto al sequestro di circa 2.000 articoli di elettronica e bigiotteria varia, trovati privi dei requisiti di conformità e sicurezza, presso un negozio di articoli vari a Bologna, gestito anch'esso da un cittadino cinese. Tali prodotti erano privi di indicazioni essenziali relative alla composizione e alla possibile presenza di sostanze dannose per la salute umana, come previsto dalle normative nazionali ed europee.
Tra le irregolarità rilevate, l'assenza della marcatura CE – indice di qualità certificata – ha portato al sequestro amministrativo immediato della merce, il cui commercio avrebbe determinato un profitto illecito stimato in circa 4.000 euro. Inoltre, il responsabile è stato segnalato alla Camera di Commercio di Bologna per violazioni agli articoli 6, 7, 9 e 11 del Codice del Consumo, che prevedono una sanzione amministrativa compresa tra 516,00 e 25.823,00 euro.
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