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TASSA DI SOGGIORNO

Lega "Più trasparenza su quei 18 milioni di euro"

In Comune, il Carroccio propone impieghi diversi per il "tesoretto" turistico

Lega "Più trasparenza su quei 18 milioni di euro"

Giulio Venturi, consigliere leghista a Palazzo d'Accursio

A Bologna la Lega sforna un dettagliato dossier sull'utilizzo dell'imposta di soggiorno, chiedendo al Comune un'operazione trasparenza su questo capitolo di bilancio e soprattutto di impiegare diversamente una quota consistente degli introiti di una voce che, per il 2025, nel budget di Palazzo D'Accursio pesa ben 18 milioni di euro.

Nell'aula del Consiglio comunale, il Carroccio presenterà cinque ordini del giorno. Nel mirino ci sono in particolare "gli oltre quattro milioni di euro all'anno che vengono direttamente utilizzati per finanziare singole o specifiche attività di associazioni o altri soggetti", proponendone, in alternativa, "un utilizzo radicalmente diverso. E' una sfida lanciata in senso positivo all'amministrazione".

In particolare, si punta specialmente alle risorse destinate "per le attività culturali, perché le singole attività magari sono interessanti, ma non necessariamente tutti ne beneficiano". Nel dossier sull'impiego della tassa negli ultimi anni, in particolare, la Lega segnala "le realtà, come il Cassero, che più volte hanno ricevuto somme sopra i 35.000 euro". E, da da approfondire, sarebbe anche la situazione dell'associazione La Ricotta. Ma, nel documento leghista, che esamina i dati del 2024, vengono evidenziati anche i fondi dati a realtà come Arci, Bologna Festival, Fondazione musica insieme, Open event, Xing, Associazione parenti delle vittime della strage di Ustica, Idee in movimento, Istituto Parri, Hamelin. Su queste basi, dunque, la Lega propone di utilizzare le risorse della tassa di soggiorno per "correggere le esternalità negative create direttamente o indirettamente dal turismo sulla collettività".

Quattro gli ambiti indicati dai salviniani con uno degli "odg": accessibilità di spazi e servizi per le persone fragili e con disabilità; sviluppo della biodiversità, aumento del verde e contrasto al dissesto idrogeologico; pulizia, decoro urbano, sicurezza e contrasto all'abusivismo; riqualificazione o costruzione di alloggi per fronteggiare l'emergenza abitativa.

Giulio Venturi, consigliere comunale, spiega: "Con l'imposta di soggiorno abbiamo tanto denaro che entra nelle casse di Palazzo d'Accursio, ma tante volte non si sa con quali parametri viene investito", per questa ragione adesso chiediamo di "rendere pubblici, trasparenti e accessibili questi criteri". Un'altra proposta, è quella illustrata da Cristiano Di Martino, segretario bolognese del partito, finalizzata a "creare un database, andando all'indietro di dieci anni e segnalando quali soggetti e a che titolo hanno ricevuto fondi estratti dalla tassa di soggiorno", eventualmente, evidenziando "se ci sono motivi di conflitto di interesse tra chi ricevuto i fondi e soggetti interni all'amministrazione comunale".

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