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BANDA DELLA MAGLIANA
08 Marzo 2025 - 14:24
Sabrina Minardi
Il 16 giugno 1979, sembrò l'inizio di una favola, per Sabrina Minardi, giovane ragazza romana che convolava a nozze con un altro ragazzo di Trastevere: Bruno Giordano, erede di Giorgio Chinaglia al centro dell'attacco laziale, già destinato a diventare uno dei bomber più famosi e leggendari del calcio italiano a cavallo degli anni '70 e '80.
Si trattò di un'illusione, però, E non solo perché la carriera del marito subì un improvviso e inaspettato "stop", causa il coinvolgimento nella prima grande inchiesta sul calcio scommesse - il calciatore che delizierà anche i tifosi del Napoli, del Bologna e dell'Ascoli, alla fine del calvario giudiziario, venne assolto con la formula più piena: per non aver commesso il fatto -, ma perché lei, Sabrina, un giorno del 1982, mentre si trovava seduta al Cabala, nei pressi di piazza Navona, decise di accettare le attenzione di un giovane uomo, apparentemente distinto e benestante: Renato De Pedis.
Da quel momento, Sabrina, che aveva avuto una figlia dal calciatore, abbandona il centravanti e la famiglia, per diventare l'amante più famosa del capo dei "testaccini", una delle "batterie" storiche che diedero vita alla così dettà "banda della Magliana". Da quel momento, in un'orgia di soldi e di vizi: "Mi trattava come una bambina, mi portava alla sauna del Grand Hotel, vivevamo come nel film "Il Padrino". Mi faceva mille regali, valigie "Louis Vuitton" piene di banconote da 100 mila lire, mi diceva spendili tutti, se ritorni a casa senza averli spesi non ti apro la porta - Sono parole della stessa Minardi, nel corso di un'intervista televisiva -. Andavo da Bulgari, da Cartier, pagavo in contanti per due orologi d'oro, i commessi mi guardavano preoccupati, pensavano che fossero il bottino di una rapina. Ma io li tranquillizzavo, dicevo loro: Me li dà mio marito, sapete, è un tipo stravagante...".
Poi, dopo un primo arresto del De Pedis, nel 1984, la caduta verticale in un tunnel fatto anche di interrogatori e testimonianze che, alla fine, riguardarono anche la vicenda della povera Emanuela Orlandi, sul rapimento della quale Sabrina Minardi fornì una misteriosa testimonianza che non resse minimamente alla verifica dei fatti.
Era nata nel 1960 e il 2 febbraio di esattamente 30 anni, 1990, dopo si trovava in una merceria nei pressi di Campo de' Fiori, per fare le ultime compere in vista di un viaggio da fare insieme a De Pedis, per fuggire all'estero da situazioni che preoccupavano il boss romano, ma non fecero a tempo a scappare: mentre ancora sceglieva cosa comprare, due killer raggiunsero e lo freddarono spietatamente, mettendo fine alla vita avventurosa e criminale di colui che oggi tutti conoscono come il Dandi, dal soprannome affibbiatogli da Massimo De Cataldo e reso famoso dal cinema e dalla televisione.
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