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E' nato il figlio di Lorenzo Cubello: un raggio di luce nel dolore della tragedia alla Toyota Handling

Il bimbo porta lo stesso nome del papà mentre la moglie Paola continua a cercare risposte sugli eventi di quel 23 ottobre

E' nato il figlio di Lorenzo Cubello: un raggio di luce nel dolore della tragedia alla Toyota Handling

Il funerale di Lorenzo Cubello

Ieri alle ore 12.35, è nato il piccolo Lorenzo, figlio di Paola e Lorenzo Cubello, una delle due vittime dell'esplosione avvenuta presso la Toyota Material Handling di Borgo Panigale lo scorso ottobre. Il bimbo porta lo stesso nome del padre che, purtroppo, non potrà mai conoscere. Per Paola, compagna di Lorenzo, la nascita di suo figlio rappresenta un raggio di luce in un dolore apparentemente insuperabile: "Ogni giorno convivo con la paura di non poter più essere felice. È più di una paura, è una consapevolezza, perché Lorenzo non tornerà mai più; nessuno potrà riconsegnarmi ciò che mi è stato tolto. Ora, però, ho nostro figlio; ho il compito di insegnargli cosa sia la felicità," ha dichiarato al Corriere della Sera.

In ospedale, accanto a lei, ci sono stati i nonni paterni, mentre la sua famiglia, residente in Polonia, giungerà nei prossimi giorni. Affrontare la gravidanza senza il supporto del compagno è stato un percorso denso di sofferenza, scandito da momenti di difficoltà e solitudine. "Ho dovuto imparare a vivere di nuovo. Ho dovuto ricominciare da zero, affrontando i mesi più importanti e difficili della gravidanza da sola, come anche tutte le festività: il primo Natale senza Lorenzo, il primo compleanno," ha confidato. Tuttavia, se il dolore è profondo, altrettanto forte è la determinazione di trasmettere al piccolo Lorenzo il ricordo di suo padre: "Mostrerò a lui tutte le cose del suo papà, che conserverò per sempre: le nostre foto, i suoi ricordi, gli oggetti più cari e quelli ai quali era più affezionato. Gli racconterò il papà speciale che sarebbe stato e ciò che è accaduto."

Paola, mentre si prepara a crescere suo figlio, continua a lottare per ottenere risposte sugli eventi di quel 23 ottobre. "Sono trascorsi quasi cinque mesi, le domande sono molteplici, ma non ho ancora ricevuto alcuna risposta." La sua voce si unisce a quella di tante altre famiglie che hanno subìto perdite simili: "In Italia c'è un problema enorme riguardo alla sicurezza sul lavoro: dopo ciò che è avvenuto alla Toyota MH, ci sono state troppe altre vittime. Non è né tollerabile né accettabile che così tante persone non facciano ritorno a casa la sera, dopo essere uscite semplicemente per guadagnarsi il pane."

Nonostante il dolore, Paola riconosce l'appoggio ricevuto dall'azienda e, soprattutto, dai colleghi di Lorenzo, compresi quelli delle filiali internazionali. Oltre al lutto, Paola ha dovuto affrontare anche un lungo e oneroso percorso per ottenere il riconoscimento della paternità di Lorenzo, non essendo sposata col compagno. "Per garantire tutti i diritti a nostro figlio è stato necessario un complesso iter per il riconoscimento della paternità, che si è rivelato estremamente costoso. Soltanto per il test, ho dovuto sostenere una spesa superiore ai quattromila euro." Da qui, lancia un appello affinché tali procedure siano semplificate per chi si trova nella sua stessa situazione: "Una famiglia non è definita solo da una firma, ma dall'amore; noi saremo per sempre una famiglia."

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