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In manette gli spacciatori killer di via Audinot

La Squadra mobile arresta un italiano e un rumeno che spararono il 9 giugno scorso

Arrestati gli spacciatori killer di via Audinot

Roberto Pititto, capo della SM di Boogna

La Squadra Mobile di Bologna ha arrestato due uomini, ritenuti responsabili del tentato omicidio di un giovane ventenne italiano, avvenuto in via Audinot il 9 giugno scorso. La Polizia ha agito in attuazione di un'ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip, Andrea Salvatore Romito, su richiesta del pubblico ministero, Luca Venturi.

La vittima, in seguito coinvolta anche in un'inchiesta per spaccio di sostanze stupefacenti, trasportata in codice rosso all'Ospedale Maggiore, dovette esser sottoposto a intervento chirurgico.

Gli arrestati, un italiano di 29 anni, residente a Modena, identificato come colui che ha aperto il fuoco, e un romeno, di 31 anni, residente a Bentivoglio, sono accusati di tentato omicidio, tentata rapina, tentata detenzione di droga e porto abusivo di arma da fuoco.

Il dirigente della Squadra Mobile, Roberto Pititto, che si appresta a trasferirsi presso la Squadra Mobile di Roma, ha spiegato come la vittima, dopo essere stata colpita, abbia tentato di disfarsi di circa 150 grammi di hashish e 106 di marijuana, gettandoli sotto alcune automobili parcheggiate in via Andrea Costa, prima di raggiungere porta Sant'Isaia, dove è stata successivamente soccorsa. La sparatoria era stata segnalata da alcuni studenti residenti in via Audinot, i quali riferirono di aver visto due individui sparare due colpi e pronunciare le frasi: "fermati"; "ti sparo"; e "l'hai preso!". Poi, i due criminali, furono visti fuggire poi in direzione di via Saragozza. Quest'ultima ricostruzione è stata confermata dalle registrazioni delle telecamere di sorveglianza.

Inizialmente, il ventenne ferito eraè apparso poco collaborativo con gli inquirenti, tanto da resettare il suo telefono per occultare le prove delle sue attività e dei contatti con i responsabili dell'aggressione. Tuttavia, attraverso indagini tecniche e l'analisi dei tabulati telefonici, la Squadra Mobile ha scoperto che le comunicazioni con i due uomini avvenivano tramite Telegram, un'applicazione nota per la sua maggiore protezione della privacy.

Durante la degenza in ospedale, il ragazzo aveva dichiarato di essersi recato nei pressi di via Audinot con un amico, per incontrare i due uomini e acquistare della droga. Secondo il suo racconto, questi ultimi si erano innervositi nel notare i suoi gesti nel maneggiare la sostanza, interpretandoli come un tentativo di verificarne la qualità. Uno di loro, quindi, avrebbe estratto una pistola e sparato, quando il giovane tentò di scappare da loro.

Alcuni dialoghi intercettati da Pititto durante il ricovero, come quello col padre, hanno insospettito gli investigatori. Ulteriori conversazioni con amici, sempre all'ospedale, hanno indotto la polizia a credere che questi ultimi fossero al corrente dei dettagli dell'attacco, tanto che uno di loro possedeva un'immagine dell'aggressore e l'aveva condivisa con un terzo conoscente, permettendo così agli inquirenti di identificare l'italiano, noto per alcuni precedenti di reati contro il patrimonio e segnalazioni per droga. L'analisi dei contatti telefonici, infine, ha rivelato l'identità del romeno, con precedenti per reati contro il patrimonio e la persona. Le indagini sui dispositivi elettronici delle persone coinvolte hanno portato alla luce un'attività di approvvigionamento e spaccio di stupefacenti tramite Telegram, nella quale anche la vittima giocava un ruolo significativo.

Durante perquisizioni nell'abitazione dell'italiano sono stati rinvenuti circa 200 grammi di hashish e marijuana e, al momento dell'arresto, ulteriori 400 grammi di hashish. La Questura ha spiegato che la sera del tentato omicidio gli indagati avevano organizzato un incontro con la vittima per acquistare droga. Tuttavia, il tentativo si era convertito in rapina con la sottrazione del narcotico alla vittima, accompagnata da due spari d'arma da fuoco e la successiva fuga. Il ventinovenne è stato arrestato a casa sua a Modena, mentre il trentunenne è stato individuato nella zona di Corticella, e non presso la sua abitazione a Bentivoglio.

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