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Il "Re del Liscio" : a quattro anni dalla scomparsa di Raoul Casadei

Da "Ciao Mare" a "Romagna Mia", un'icona della musica popolare romagnola

Il "Re del Liscio" : a quattro anni dalla scomparsa di Raoul Casadei

Raoul Casadei, il "Re del Liscio"

«Gli artisti come Raoul non moriranno mai, rimarrà sempre vivo nella sua musica e nelle sue canzoni che viaggiano nell'aria e continuano a esistere». Così il 13 marzo 2021 il figlio Mirko Casadei, annunciava la scomparsa di una delle icone del "L'Orchestra Romagnola".

Raoul Casadei, deceduto a 83 anni per complicanze dovute al Covid, il "Re del liscio" viene ricordato ancora come un'icona della musica popolare italiana.

CHI ERA
Raoul Casadei, nato nel 1937, è stato un pioniere nel portare il liscio al di fuori dei confini regionali, rendendolo popolare non solo in Italia, ma anche all'estero. La sua carriera musicale iniziò nel 1954, quando entrò a far parte dell'Orchestra Casadei, fondata dallo zio Secondo Casadei nel 1928. Dopo la scomparsa dello zio nel 1971, Raoul assunse la direzione dell'orchestra, segnando l'inizio di un'era di innovazione e successo. Negli anni '70, l'Orchestra Casadei divenne un fenomeno nazionale, con brani come "Ciao Mare", "Simpatia" e "Romagna Capitale" che conquistarono il pubblico. Tuttavia, fu "Romagna Mia", scritto dallo zio Secondo, a diventare l'inno del liscio, grazie alla popolarità conferitagli da Raoul.

L'AMBASCIATORE DELLA CULTURA ROMAGNOLA
Raoul Casadei non era solo un musicista, ma un vero e proprio ambasciatore della cultura romagnola. La sua musica è stata un ponte tra le generazioni, capace di unire giovani e anziani in un ballo collettivo. La sua capacità di innovare il liscio, mantenendo al contempo le sue radici tradizionali, ha reso questo genere musicale accessibile a un pubblico più ampio. La sua influenza si estendeva oltre la musica, rappresentando un simbolo di identità culturale per molti italiani.



UN UOMO DI VITA E DI MUSICA
Nel 2017, Raoul Casadei fu colpito da un arresto cardiaco, un evento che lo portò a riflettere sulla vita e sulla morte. In un'intervista rilasciata pochi mesi prima del malore, Casadei raccontò le sue abitudini quotidiane: «Fumo il sigaro toscano, bevo una grappina e il Sangiovese da 14 gradi di mia produzione. Faccio un’ora di ginnastica tutte le mattine e un’ora di nuoto». Nonostante lo stile di vita apparentemente salutare, l'arresto cardiaco lo colse di sorpresa. «Non ho paura della morte», dichiarò Casadei, «quando la morte arriva, voglio che mi trovi vivo». Queste parole riflettono il suo spirito indomito e la sua passione per la vita.

LA SCOMPARSA 
Il 13 marzo 2021, Raoul Casadei morì all'Ospedale Bufalini di Cesena, dopo essere stato ricoverato il 2 marzo a causa del Covid-19. La sua morte ha lasciato un vuoto nel mondo della musica popolare italiana, ma la sua eredità continua a vivere attraverso le sue canzoni e l'influenza che ha avuto su generazioni di musicisti.

«Mio padre stava bene, era sempre stato bene. Si teneva in forma, ma non è bastato: la polmonite lo ha attaccato forte e non gli ha lasciato scampo», raccontò il figlio Mirko. Raoul Casadei rimane una figura iconica, il cui contributo alla musica e alla cultura italiana non sarà mai dimenticato.

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