Verdi e Sinistra sconcertati: "Troppi pochi suicidi in Emilia-Romagna"

In Emilia-Romagna, per avere il "via libera" al così detto "suicidio assistito", è necessario un mese e mezzo di tempo, in media. A detta di Ludovica De Panfilis presidente del Corec, il comitato regionale per l'etica nella clinica, istituito dalla Regione per valutare le richieste dei pazienti, si tratta di "un tempo assolutamente necessario per fare una valutazione di questo tipo".

Nel 2024, sono state tre le richieste di suicidio assistito avanzate da persone con gravi problemi di salute psico-fisica e, in conseguenza di questa procedura, due di questi viaggi verso la morte sono stati interrotti. Questo sarebbe "il frutto di un percorso di libertà", a parere dell'assessore regionale alla Sanità, Massimo Fabi; mentre, invece, qualche dubbio sull'efficacia del metodo adottato dall'Emilia-Romagna, lo solleva un consigliere di Avs, Paolo Trande: alla luce del ridotto numero di richieste avanzate, ha affermato l'esponente della Sinistra, "dobbiamo capire se questo numero di tre richieste è congruo rispetto ad una domanda teorica". "So - ha dichiarato Trande - che sono stati 85 coloro hanno chiamato il numero verde dell'associazione Luca Coscioni per chiedere il modulo".

Dunque, per il consigliere rosso-verde, sarebbe inspiegabile, alla luce dei fatti, che tante persone abbiano chiesto informazioni sul suicidio assistito, per, poi... ostinarsi a vivere!

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