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ECONOMIA
20 Marzo 2025 - 15:17
L'acqua dell'Emilia sarà potabile, ma è salata, in bolletta, come quella del mare. Nel Paese, infatti, arriva a 500 euro la spesa media sostenuta dalle famiglie (dati 2024), con un incremento del 4%, rispetto al 2023 (quando si sono spesi 481 euro).
Andando indietro di un lustro (2019), il costo medio italiano di oggi è cresciuto di ben il 23%!
L'incremento più alto (2024 su 2023) - o peggiore, considerando le cose dalla parte del consumatore - si è registrato in Emilia Romagna, con quasi il 9% (8.8 per la precisione) in più, seguito da quello abruzzese (+8.5%). La regione meno cara è il Molise (234 euro) dove, per altro, il dato è invariato rispetto all'anno precedente.
Se emiliani e romagnoli pagano oggi l'aumento più alto di tutte le regioni, quella dove in termini assoluti l'acqua costa maggiormente è la Toscana, in cui il rincaro è stato contenuto (2.3%), ma dove complessivamente, di media, si pagano 748 euro a famiglia. Il capoluogo dove conviene, forse, idratarsi col vino è Frosinone, dato che l'acqua pesa, nel portafoglio familiare, per 917 euro annui. Poco distante, invece, a Latina, bere sano e lavarsi, nel 2024, è stato alquanto conveniente, dato che il prezioso liquido è sceso del 37% rispetto al 2023.
Ancora preoccupante, secondo i dati dell'Istat - parametrati, però, sul 2022 -, la dispersione idrica, che raggiungerebbe il 42.4% nel territorio complessivo italiano. In alcune aree del Paese (soprattutto Sud e Isole) si disperde più della metà dei volumi d'acqua immessi in rete. Spicca in negativo la Basilicata, dove va disperso il 65.5%, segue a breve distanza l'Abruzzo (62.5%); mentre la Valle d'Aosta si ferma sotto il 30% (ma peggiora comunque il dato rispetto al 2020). Fra i capoluoghi di provincia, molto negativo il dato di Potenza, dove la dispersione idrica supera il 70%.
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