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Fiera
20 Marzo 2025 - 15:35
Francesca Scarano, capogruppo Fd'I in Comune
L'agitazione dei lavoratori della Fiera di Bologna, in apertura del Cosmoprof e legata a questioni di salari e appalti, "evidenzia, ancora una volta, quanto sosteniamo da anni e ripetiamo in Consiglio comunale, circa il fatto che tutto l'appoggio finanziario dei soci pubblici, e in particolare del Comune di Bologna, non è servito certo a migliorare le condizioni dei lavoratori". In questi termini si esprime una nota del gruppo consiliare di Fratelli d'Italia a Palazzo d'Accursio.
I meloniani insistono, dopo la nota con cui le sigle di Cgil e Cisl, dopo Usb e Sgb, hanno annunciato l'agitazione del personale: "Quando il Comune, nel 2022, ha deciso di prendere sei milioni di euro dalle casse comunali e darli a BolognaFiere e poi altri 28 milioni in immobili e terreni, Lepore e la sua maggioranza raccontavano e ripetevano che fosse necessario per sostenere l'azienda e per garantire maggiori tutele e stabilità ai lavoratori. Adesso non siamo più solo noi a non credere a queste favole, purtroppo si sono dovuti svegliare anche i lavoratori del quartiere fieristico, che negli anni sono stati sempre meno tutelati, trasferiti in società esterne che - inserite in un intricato gioco di scatole cinesi - in sostanza permettono di pagare meno i lavoratori e garantire loro meno tutele".
In altre parole, per Fd'I, si firmerebbero "patti e protocolli" sul tema del lavoro e degli appalti, ma, in verità, "non c'è alcuna volontà di tutelare concretamente il lavoro. Le risorse pubbliche regalate a BolognaFiere sono servite solo ai vertici aziendali, nessun beneficio per i lavoratori. Ora vedremo se il segnale dello sciopero sarà sufficiente a far aprire gli occhi anche della maggioranza su questa situazione o se continueranno tutti nella consueta ipocrisia e nella mancata tutela dei diritti dei lavoratori".
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