fatti e notizie
Cerca
CRIMINALITA'
20 Marzo 2025 - 18:27
La droga sequestrata dagli agenti
Sono cinque i provvedimenti di custodia cautelare in carcere, emessi dal "gip" di Bologna ed eseguiti ieri dalle Squadre mobili di Bologna, Rimini, Treviso e Verona e dalla Polizia spagnola, e di 12 indagati a piede libero, tutti sottoposti a perquisizione, il bilancio dell'operazione antidroga che ha colpito un'organizzazione criminale internazionale che trafficava stupefacenti tra l'Italia e l'Olanda.
I cinque arrestati, quattro albanesi e un tunisino, "sono finiti in carcere - spiega la Questura bolognese - per il reato di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, aggravata dalla disponibilità delle armi". L'attività ha preso avvio "da un'indagine inizialmente condotta dalla Squadra mobile di Bologna negli anni 2019 e 2020 nei confronti di una associazione criminale ritenuta responsabile di reati in materia fiscale e tributaria, nell'ambito della quale sono state captate delle utenze criptate".
A distanza di circa un anno, dettaglia la Questura, "grazie alle attività tecniche svolte con l'ausilio di personale del Servizio Polizia scientifica di Roma, è stato individuato un sofisticato sistema di comunicazione realizzato attraverso telefoni criptati, riferibili alla piattaforma Sky Ecc, trovati nella disponibilità di alcuni degli indagati".
Nel marzo 2021, grazie ad "un'ulteriore operazione svolta dalle autorità giudiziarie e dalle forze di Polizia di Belgio e Olanda, che ha portato al sequestro delle chat criptate riferibili alla piattaforma in questione", e grazie alla "collaborazione fornita da Europol ed Eurojust, è stata data la possibilità a tutti i Paesi membri di fruire dei dati scovati sulla base dell'Ordine di indagine europeo".
A quel punto, è emerso che "la rete di comunicazione Sky Ecc consentiva, fino a marzo 2021, a un gruppo chiuso di clienti registrati in forma anonima, con un codice alfanumerico e nickname di fantasia, lo scambio sicuro end to end (senza conservazione di copia sul server di file audio e video, immagini e messaggi di testo per via telematica, utilizzando quindi canali protetti con chiavi crittografate non intercettabili)". Tutta la rete di comunicazione era gestita "attraverso un'infrastruttura realizzata dal fornitore dei criptofonini, con server sparsi in tutto il mondo, spesso collocati in paesi offshore (Costarica), ma anche in Canada e Olanda, che rappresentavano il cuore del servizio".
Sui criptofonini, basati su hardware commerciali, era installato "un sistema operativo ad hoc dotato di particolari requisiti di sicurezza che disabilitava la localizzazione Gps, l'uso di schede SD, i servizi Google, il Bluetooth e la fotocamera, mantenendo attive le sole chiamate in modalità VoIP (senza uso della rete Gsm) e la messaggistica, con applicazioni proprietarie e crittografate". Inoltre, i cellulari avevano "una funzione di wiping, cioè, la possibilità di cancellazione totale del sistema cifrato in caso di sequestro da parte della Polizia, che poteva essere attivato direttamente sul telefono con una combinazione di tasti, oppure da remoto (remote wipe)".
Alla luce di quanto emerso "Eurojust, a seguito di richiesta inoltrata dall'autorità giudiziaria con Ordine di indagine europeo", ha trasmesso alla Squadra mobile di Bologna "i dati acquisiti sulle utenze criptate emerse nella prima fase dell'indagine". L'analisi delle chat acquisite ha così permesso di "ricostruire l'organigramma dell'organizzazione criminale" attiva nel capoluogo emiliano, ma "con proiezioni a carattere nazionale e transnazionale", a capo della quale c'era "un cittadino albanese che, per comunicare, utilizzava appunto criptofonini collegati all'applicazione Sky Ecc". Quest'ultimo, individuato come "direttore, finanziatore ed organizzatore dell'associazione, in stretta collaborazione con un familiare e con altri connazionali, alcuni dei quali dimoranti in Olanda", secondo quanto ricostruito dagli investigatori "importava con cadenza regolare discreti quantitativi di cocaina, nell'ordine di alcuni chilogrammi per volta, che poi venivano rivenduti a connazionali dimoranti in varie località italiane, e si dedicava, seppur in maniera residuale, anche all'importazione e al commercio di marijuana e hashish".
Complessivamente, nel corso della indagine, "sono state ricostruite, per il periodo che va da aprile a novembre 2020, ben nove importazioni di cocaina portate a termine dall'associazione, per un totale di 41,5 chili, e altre nove importazioni di marijuana per un quantitativo di 76,5 chili, oltre all'introduzione nel territorio nazionale di una partita di 280 chili di hashish". Il valore economico complessivo della droga importata, una volta immessa sul mercato, "è quantificabile in oltre cinque milioni di euro".
Se non vuoi perderti neanche una notizia, entra nel nostro canale WhatsApp!
Clicca qui e ricevi in tempo reale le news più importanti di Bologna e provincia.
Hai una segnalazione da fare? Scrivi direttamente alla redazione! Invia la tua segnalazione.
I più letti
BolognaCronaca.it | Direttore responsabile: Andrea Monticone
Vicedirettore: Marco Bardesono Capo servizio cronaca: Claudio Neve
Editore: Editoriale Argo s.r.l. Via Principe Tommaso 30 – 10125 Torino | C.F.08313560016 | P.IVA.08313560016. Redazione Torino: via Principe Tommaso, 30 – 10125 Torino |Tel. 011.6669, Email redazione@cronacaqui.it. Fax. 0116669232 ISSN 2611-2272 Consiglio di amministrazione: Presidente Massimo Massano | Consigliere, Direttore emerito e resp. trattamento dati e sicurezza: Beppe Fossati Email redazione@cronacabologna.it. Fax. 0116669232 |ISSN 2611-2272
Registrazione tribunale n° 1877 del 14.03.1950 Tribunale di Milano
Nell'anno 2023 sono stati percepiti i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell'articolo 5 del medesimo decreto legislativo.