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POLITICA
22 Marzo 2025 - 16:41
Emily Clancy
L'associazione Genitori sottratti ha fatto affiggere in città - seguendo tutte le regole e pagando le relative tariffe - manifesti che denunciano le violenze che sempre più spesso subiscono i padri quando, nelle cause di separazione, le ex-congiunte trasformano i figli in una sorta di arma per annichilire la controparte.
Per fortuna, ciò non accade in tutti di divorzi, ma, come hanno spesso rilevato alcuni procuratori capo dei distretti giudiziari italiani, succede sempre più spesso che uno dei due coniugi, quasi sempre la donna, accompagni il processo di separazione con accuse, che, di fatto, diventano minacce, mettendo in grave crisi psicologica e anche materiale l'ex-partner.
Questa campagna di "Genitori sottratti", per altro, è stata ideata facendo il verso, come si dice, a quella finanziata dagli enti pubblici sulla "violenza di genere". E la cosa non è andata giù al Partito democratico e alla Sinistra in genere che, ieri, hanno sollevato la questione in consiglio comunale, con un'interrogazione, volta a conoscere il parere della giunta di Matteo Lepore sulla vicenda.
E la risposta, purtroppo, è arrivata, dalla voce del vicesindaco, Emily Clancy.
Infatti, la fiduciaria dei centro sociali nell'amministrazione bolognese, non si è limitata a definire "fuorvianti" i messaggi dell'associazione "Genitori sottratti", costituenti "uno stravolgimento della realtà", come, tutto sommato, sarebbe stato anche legittimo, dal suo personale punto di vista. E no, la Clancy, per deliziare l'udito di chi aveva sollevato la questione, la consigliera del Pd Giulia Bernagozzi e tutti gli altri "compagni" presenti in aula, è andata ben oltre, sottolineando: "il mio rammarico è che non possa tradursi in un diniego all'affissione, viste le norme che regolano la materia, ma certe affermazioni e certa propaganda dovremmo continuare a batterle sul campo".
Compreso, il modo di pensare di queste persone che si riempiono la bocca di democrazia e Antifascismo? Di fronte alle idee altrui, si dispiacciono di non poter usare l'Indice, la Censura, magari pure la tortura, visto che ormai ci sono...
Immediata la reazione dei consiglieri di Fratelli d'Italia, cioè, del partito messo alla gogna, proprio in questi giorni, per le note polemiche sul Manifesto di Ventotene. Con una nota diramata alla stampa, i meloniani affermano che le parole della Clancy "rappresentano un inaccettabile attacco alla libertà di espressione, un principio fondamentale della democrazia che la sinistra pretende di difendere solo quando fa comodo alle proprie battaglie ideologiche. Questa è censura, è un atto illiberale che ricorda pericolosamente i tentativi di silenziare i manifesti pro-vita. Riteniamo estremamente scorretto l'uso strumentale delle istituzioni pubbliche per portare avanti battaglie di parte. La libertà di espressione deve valere per tutti, non solo per chi si allinea al pensiero unico della sinistra".
In effetti, per molto meno e anche nel recentissimo passato, a fronte di critiche ben meno pesanti, la Sinistra non si è fatta scrupolo di lanciare l'allarme per presunte "emergenze democratiche". Ed è di tutta evidenza, da polemiche come queste, come ci sia, in realtà, a Bologna e forse non solo a Bologna, la difficoltà per una parte del Pd e delle formazioni estremiste alleate ad accettare anche la sola idea che esistano persone, associazioni e partiti che coltivino visioni differenti della società e della politica.
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